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Gita ecologiga alla Laguna di rocha

Una gita alla Laguna di Rocha (Rocha) vale sicuramente la pena per gli amanti della natura e dei viaggi ecologici. La ricca flora e fauna e la sua diversità sorprenderà i visitatori durante l’esplorazione. Si consiglia di portare un binoccolo per l’avvistamento di uccelli!

Una excursion a la Laguna de Rocha (Rocha Uruguay) vale la pena si amas las excursiones ecologicas en la naturaleza. Aqui se puede explorar la variada fauna y flora de la zona costera uruguaya. Se aconseja llevar los binoculares para el avistaje de aves.

La Laguna di Rocha è parte del Sistema Nazionale di aree protette (Snap) dell’Uruguay, i cui 22.000 ettari sono protetti ed includono 7200 d’acqua, dune, pianure, costa e parte dell’oceano. Nel 1977 è stata dichiarata Parco Nazionale Lacustre e riserva mondiale della Biosfera dall’Unesco. Dal 2015 include anche zone umide con importanza internazionale elaborata dalla Convenzione Ramsar.

La Laguna de Rocha es parte del Sistema Nacional de las areas protegidas (Snap) del Uruguay. Los 22.000 hectares incluyen 7200 de agua, dunas,llanuras, costa y parte del oceano. Desde el 1977 es tambien Parque Nacional Lacustre y reserva mundial de la biosfera internacional (Convencion Ramsar).

La Laguna a periodi si unisce all’oceano Atlantico con un sistema naturale di apertura e chiusura della barra di sabbia. Quando questo accade le acque dell’oceano e della laguna di mescolano ed entrano molte varietà di crostacei e specie pesci diversi.

La Laguna a veces se une al oceano atlantico con un sistema natural de apertura e cierre de barras de arena, cada vez que eso pasa las aguas dulces se mezclan con el agua del oceano y forman habitat para diferentes especies de peces y crustàceos ( camarón).

mare atlantico e laguna dall’altra parte

Inoltre la Laguna di Rocha è un rifugio per più di 220 specie di uccelli diversi, dove appunto si pratica l’avvistamento di uccelli. Qui infatti si proteggono molte specie che sono minacciate ed è uno dei pochi posti dell’Uruguay dove possiamo vedere il Flamenco o i cigni del collo nero, questo luogo ecologico ne rappresenta la maggiore colonia a livello mondiale.

La Laguna es refugio de muchas aves , mas de 220 especies distintas por eso es un lugar muy recomendado para el avistamiento de aves. Aqui se protegen muchas especies amenazadas y es uno de los pocos lugares en Uruguay donde vemos al Flamenco y a los cisnes de cuello negro. Aqui aparece la mayor colonia a nivel mundial.

La laguna che si unisce al mare

Troviamo diversi tipi di gabbiani, ed uccelli migratori, anatre, uccelli rapaci e l’oca bianca. Durante tutto l’anno troviamo uccelli che provengono dall’Alaska o dalle isole Malvine (Argentina)

La Laguna è circondata da fiumi e stagni, l’affluente sono il fiume Rocha ed il fiume Las Conchas dove vivono nutrie, tartarughe, carpinchos (i roditori più grandi del mondo), leoni del fiume, volpi, gatti monte ed i detti ” manos peladas”, nandù e la mulita. Si trova anche la rana di Darwin, in via d’estinzione a livello mondiale. Questa piccola rana vive tra la sabbia delle dune e gli stagni della laguna.

il granchio blu

La pesca dei gamberetti è praticata da 70 anni dai pescatori artigiani nella zona della barra, questi pescano anche i crostacei come il granchio blu o pesce come la sogliola, e la spigola nera e bianca.

Encontramos muchas aves migratorias, gaviotas, patos, rapaces y el ganzo blanco. Durante todo el año encontramos aves que vienen desde Alaska y de las islas Malvinas (Argentina)

La Laguna esta rodeada por baniados y arroyos, sus grandes afluentes son el arroyo Rocha y el arroyo Las Conchas. Estos lugares son el habitat de tortugas , nutrias, carpinchos, lobitos de rio, zorros, gatos monteses, manos peladas, nandù y mulitas. Es tambien hogar del sapito de Darwin una especie amenazada a nivel mundial.

Hace 70 años que los pescadores artesanales practican la pesca de camarones, lenguados, corvina blanca y negra, cangrejos en la laguna.

Alla Laguna si possono fare anche delle gite in barca con i pescatori, o camminare intorno alla laguna fino alla spiaggia anche insieme ad una guida. Per mangiare pesce fresco troviamo la cucina della barra, che è un ristorante di sole donne imprenditrici.

En la laguna es posible hacer excursiones en barco de pescadores o caminar a su alrededores hasta la playa junto a guías. La cocina de la barra es un restaurante de mujeres emprendedoras que ofrece pescado fresco y varias especialidades.

ADDIO 2020 BENVENUTO 2021

Per iniziare bene l’anno prossimo e salutare questo 2020 propongo una pulizia energetica per il 31 dicembre.

Accendiamo un palo santo e bruciamo alloro, rosmarino e salvia prima di mezzanotte e lo spargiamo il fumo un po’ per tutta la casa. In questo modo l’anno vecchio se ne andrà portando via con sé angoscia, depressione e malattia. Portiamo il fumo in giro per la casa come un incenso. Dopodiché accendiamo anche delle candele bianche sul tavolo anche per la cena di fine anno. La luce divina riempirà così i nostri cuori , menti e corpi con salute , benessere e saggezza. In questo modo inizieremo l’anno nuovo con più attenzione e ci renderà più ricettivi. Tutti insieme potremo continuare nel camino della luce.

Chi possiede delle pietre semi-preziose come quarzo, ametista ecc. le può purificare con acqua della pioggia e li mette al centro del tavolo in modo che tutta la loro energia si sparga ed inondi le persone della casa. Possiamo fare anche una richiesta speciale per il 2021 e metterla sotto le pietre. Chi ha voglia può creare anche un altare con fiori e foglie, rosmarino, lavanda ecc.

cuLTURA ANDINA E LINGUA QUECHUA

Carmelo Sardinas Ullpu è professore di lingua Quechua del progamma di lingue di UNSAM a Buenos Aires. Originario della Bolivia è anche un indigeno militante che da anni lotta per i diritti del popoli indigeni del Abya Yala (América Latina) e del Tahuantinsuyo. Carmelo non ha mai smesso di fare sentire la sua voce per la giustizia sociale e la decolonizzazione nemmeno dopo 70 anni!

Carmelo è originario della comunità Jatun Ayllu T’urupalqa dell’antica nazione Wisija ubicata nella provincia boliviana del Nor Chichas a Potosì. Oggi troviamo una strada che collega la comunità, ma prima la strada era intransitabile. Il paesaggio era rurale tra natura e animali ed i suoi abitanti parlavano solo Quechua.

La sua infanzia non era facile ma era contento perché esisteva l’affetto, la fraternità , la reciprocità e l’armonia nella quotidianità. Gli adulti si prendevano cura dei bambini e degli anziani. Si viveva la convivenza in una comunità che ha resistito per 500 anni alla colonizzazione e allo stato coloniale.

Carmelo ha iniziato a conoscere lo spagnolo a sette anni quando hanno costruito le prime scuole in capanne nelle comunità . La chiesa cattolica fece costruirle con il fine di evangelizzare le comunità. oltre allo spagnolo insegnarono anche il Padre Nostro e L’Ave Maria. Per Carmelo fu uno shock culturale difficile. Fecero battezzare e diedero la comunione a molte persone in quel periodo.

Quando Carmelo aveva 11 anni vendeva i loro prodotti al mercato come merce di scambio ma ricorda che erano molto discriminati già allora. Gli indigeni venivano cacciati via dalla piazza e dalla città.

A 14 anni Carmelo emigrò in Argentina per lavorare insieme a suo zio durante la stagione per raccogliere la canna di zucchero. In quel periodo ci fu un colpo di stato contro il presidente Juan Domingo Peròn (1955). Carmelo ritornò in Bolivia e non tornò in Argentina fino al 1966 quando aveva 25 anni, che già allora difendeva i diritti nei quartieri popolari del suo paese. Iniziò anche in Argentina a partecipare nella politica ed in progetti di urbanizzazione e abitazioni popolari. il movimento si chiamava “movimento vollero”.

Il 25 marzo dell ‘74, il movimiento villero partecipò a una grande manifestazione nella Piazza di Maggio, che si trasformò in uno scontro nel quale morì Alberto Chejolán, il primo “villero” assassinato durante una manifestazione in un governo democratico, più avanti morì anche Carlos Mugica. 

Quando iniziò la dittatura i dirigenti iniziarono a nascondersi in luoghi diversi, gli ultimi anni della dittatura civico-militare Carmelo gli visse rinchiuso in una casa del suo partito politico, lontano dalla vita della città e dei suoi compagni politici. Anni difficili nei cui sono scomparsi 18 compagni ( tra i desaparecidos).

Tayta durante un seminario

Durante la democrazia Carmelo ritornò a viaggiare a Bolivia e riprese gli studi del Quechua la sua lingua. Da qui iniziò la lotta per rivendicare la cultura ed i diritti dei popoli indigeni. Il ritorno alle sue radici gli ha cambiato la vita. La lingua quechua e la sua cultura, quando si studia inizia ad aprirti la mente. La cultura andina è stata una cultura grandiosa e brillante, dove esistevano gli scienziati , i medici, gli architetti, gli astrologi, i cuochi e gli agricoltori di alimentazione sana. Per non parlare delle festività, le tradizioni , la cosmovisione e i solstizi…tutto rispettando sempre la madre terra ( la pachamama)

Come professore di quechua Carmelo conosciuto come Tayta ( padre), iniziò a partecipare agli incontri di lingue native e straniere. Un giorno che fece un incontro aperto a tutti all’Università Nacional de La Matanza conobbe un professore di lingua guaranì. Insieme elaborarono un progetto di legge per dichiarare come interesse municipiale le lingue native nel partito della Matanza. Il tema era: ” Com’è possibile che in un paese dove esistono lingue native si insegnano solo lingue straniere?” Questo progetto fu approvato e fu lo stesso progetto che aprì le porte alle università argentine.

Il quechua è una lingua nativa parlata da circa 19 milioni di persone in Argentina, Cile, Perù, Bolivia, Colombia ed Ecuador.

Ricorda che quando iniziarono ad insegnare tutto era una lotta perché le lingue native (indigene) non le conosceva nessuno e meno si capiva perché’ venivano insegnate. Ma un po’ alla volta le persone si interessarono. Carmelo crede che sia importante trasmettere le loro conoscenze, perché l’educazione continua ad essere colonizzatrice. Quindi se non si insiste ad insegnare queste lingue prima o poi andranno perse e purtroppo con la lingua anche tutta la sua cultura.

“Un popolo senza cultura non sopravvive”

Oggi Carmelo da corsi di lingua quechua allo UNSAM, con il programma di lingue di Lectura Mundi, alle università nazionali di La Matanza ( Buenos Aires) e altri centri universitari di lingua. Inoltre partecipa a congressi internazionali della lingua quechua, dove fu riconosciuto come presidente d’onore. Al momento ci sono sei università di quechua in Argentina.

Oggi con la lingua Quechua si vuole recuperare l’ identità culturale e si lavora per le persone che vogliono acquisire la conoscenza della cultura andina che è propria della sua gente e del paese e del continente.

Para leer en español hay el siguiente enlace:

Avvistamenti di balene sulla costa dell’ uruguay 2020

Come ogni anno ritornano le balene ed i delfini sulle coste uruguaiane dopo un lungo viaggio verso luglio – agosto si fanno vedere anche qui. Lo spettacolo è sempre molto atteso e con pazienza si riesce a vedere qualche movimento dalla spiaggia o per i più fortunati in barca. Anche se non è consigliato avvicinarsi troppo per non disturbarle.

Di solito le balene arrivano prima a Rocha e poi a Maldonado e si possono avvistare su diverse spiagge. Qui sotto alcune foto da persone che hanno avuto la fortuna e la pazienza di incontrarle a Punta del Este ( Maldonado)

 

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Foto de Memè Mauri de Facebook

Como todos los años vuelven las ballenas y los delfines en las costas uruguayas después de haber recorrido un largo viaje llegan en julio – agosto en nuestras costas. El espectáculo es siempre muy interesante y con un poco de suerte y paciencia se logran ver desde la playa o también en barco. Aunque no hay que acercarse mucho para no molestarlas.

Normalmente las ballenas se veen antes en Rocha y después en Maldonado y se pueden disfrutar desde distintas playas. Aqui abajo algunas fotos de personas que han tenido la suerte y la paciencia de encontrarlas este año en Punta del Este ( Maldonado)

 

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Foto de Memè Mauri de Facebook

Nella pagina facebook South Georgia whale  Project viene spiegato tutto il percorso di migrazione che queste balene percorrono per arrivare in Uruguay.

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Foto da fecebook South Georgia Whale Project, progetto balene SUD GEORGIA .

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En la pagina facebook South Georgia Whale Project se explica en detalle todo el recorrido que hacen estas ballenas para llegar al Uruguay.

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La balena più comune in Uruguay è la balena franca. Una meraviglia! Articolo del 2018 sulle balene ed i delfini.

La ballena mas común en Uruguay es la balena franca, una maravilla!

 

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Foto da Facebook South Georgia whale project , di Amy Kennedy

 

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Ballenas franco austral en La Paloma el 23 agosto 2020 Foto de Vero.Svr de facebook

Uruguay nell’ emergenza Covid19

In molti mi hanno chiesto come stavo in Uruguay e come era la situazione Covid 19 di quest’anno 2020 così particolare.

L’Uruguay è uno dei Paesi sudamericani con meno casi, meno caos e anche con meno abitanti. Vari fattori hanno contribuito al fatto che  quest’emergenza sanitaria che ha attaccato il mondo interno, non si sia trasformata in un grande caos. Anche se i grandi Paesi vicini non stanno altrettanto bene l’Uruguay è riuscito a mantenere una certa calma. Potete scoprire la mia intervista nel seguente link della pagina Expat. Pagina che parla di italiani emigrati all’estero che raccontano le loro esperienze in giro per il mondo.

Titolo dell’articolo:

“Dove non c’è indifferenza, regna l’umano”, testimonianza di Elisa dall’Uruguay durante il coronavirus

Ho scelto queste parole nel titolo perché credo che l’Uruguay sia un Paese molto ospitale ma soprattutto solidale. Le persone (la maggior parte) si preoccupano per il prossimo e sono sempre pronte a dare più che ricevere. Questo come straniera che viene da molto lontano mi ha colpito molto e l’apprezzo. Devo dire che ho imparato e sto imparando molte cose della vita vivendo qui , più di quello che ho imparato in altri posti o nel mio proprio Paese. Penso che noi europei abbiamo tanto da imparare da altre culture, sopratutto quando parliamo di valori umani!

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Terra guaranì, Misiones

I guaranì in lingua originale chiamati avà sono un gruppo etnico nativo sudamericano che geograficamente erano situati in Paraguay, nord e nordest dell’Argentina, sud e sud est del Brasile e sud est della Bolivia. Parlano le varianti linguistiche della famiglia del tupi-guaranì. Noi siamo andati a conoscerli nella Provincia di Misiones in Argentina.

 

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Vendita del loro artigianato nella comunità indigena

Queste popolazioni sono discendenti di gruppi provenienti dalla foresta tropicale del alto Paranà, alto Uruguay e le frontiere meridionali del altopiano brasiliano. Con la scoperta dei siti archeologici è stato scoperto anche questo gruppo etnico nel 55 d.C.

All’ arrivo degli europei i guaranì occupavano le foresta tra i fiumi del Parana’ , Miranda, Tiete, Uruguay ed i suoi affluenti come anche una grande parte della costa sud del Brasile.

I guaranì si stabilirono nel territorio che attualmente appartiene al Paraguay e all’Argentina. La parola Paraguay paraguá-y proviene dalla loro lingua e significa “ acqua che forma un oceano.” I guarnì si dividevano in diverse tribu dipendendo della zona nella quale vivevano.

Oggi nella Provincia di Misiones in Argentina ci sono 74 comunità in una popolazione totale di 3 mila persone. I guaranì vivono dentro le Riserve della Biosfera di Yabotì. La riserva è un estensione di 6500 ettari di terra, dove coltivano anche i loro alimenti, le loro piante medicinali e i materiali di costruzione.

 

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Le visite turistiche alle comunità aborigeni di Mbororé e Yriapù per esempio rappresentano un esperienza indimenticabile que ci permette di conoscere la loro cultura e l’artigianato da vicino. Si offre anche una camminata e visita guidata nella foresta. Le visite alle comunità aiutano a portare soldi alle comunità direttamente.

In precedenza il cibo dei Guarani includeva la raccolta di molte piante, la principale era il mais. Coltivavano anche manioca, patate dolci, zucca, fagioli, arachidi, ananas e papaia. Anche banane e possibilmente angurie e canna da zucchero. Erano tribù etniche autosostenibili con le proprie radici e culture. Avevano un guaritore del villaggio con le loro credenze.

Attualmente le comunità vivono vicino ma isolate da centri o città. Negli ultimi decenni, le strutture politiche ed economiche hanno gradualmente distrutto le tradizioni che si sono spostate dagli antenati.

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In questo processo la sottrazione della terra ha contribuito  allo sfollamento forzato e alla migrazione interna collettiva. Oggi le comunità occupano solo piccoli spazi di ampie parti di terra. In questo modo le comunità indigene hanno perso i loro spazi etnici, sociali, religiosi, economici e politici. Al momento sono una popolazione in eccedenza perché non si autofinanziano e devono essere “sostenuti” dallo Stato. Sono considerati i più poveri della ricca provincia di Misiones. Una triste realtà che la parte turistica non   mostra, ma in realtà loro sono degli emarginati che il governo non vuole perché non servono. Questo ce lo fa capire il nostro guida con il quale percorriamo la comunità.

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Tierra guarani, Misiones

Los guaraníes o en original llamados avá, son un grupo de pueblos nativos sudamericanos que se ubican geográficamente en Paraguay, noreste y noreste de Argentina , sur y suroeste de Brasil y sureste de Bolivia.
Ellos hablan las variantes lingüísticas de la familia tupi-guaranì.

 

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Estas poblaciones son descendientes de los grupos que habitaban las selvas tropicales situadas en las cuencas del alto Paraná, alto Uruguay y en las fronteras meridionales del altiplano brasileño. Con los descubrimientos de sitios arqueológicos fue descubierto esto grupo etnico 500 d.C.
En la víspera de la llegada de los europeos, los guaraníes ocupaban las amplias selvas comprendidas entre los ríos Paraná, Miranda, Tiete, Uruguay, y sus afluentes, y amplios tramos de la costa sur de Brasil .

Los guaraníes se establecieron en el territorio que actualmente pertenece al Paraguay y Argentina. La palabra Paraguay paraguá-y viene del guaraní que significa en el idioma nativo “agua que forma un océano”. Ellos se dividían en distintas tribus dependiendo de las zonas en las que vivían.

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nina guaraní de la comunidad

Actualmente Misiones en Argentina cuenta con 74 comunidades y una población total de 3 mil personas.  Los guaraníes viven dentro de la Reserva de la Biosfera de Yabotì.
Hoy en día viven dentro de la Reserva de una extensión de 6.500 hectáreas, donde obtienen sus alimentos, plantas medicinales y materiales de construcción.

Las visitas turísticas a las comunidades aborígenes de Mbororé e Yriapú constituyen una experiencia única , que permite conocer su cultura y sus tradiciones. Se ofrece además un paseo en la selva y conocer sus secretos, como la forma de cazar, las plantas, la artesanía y mucho mas. Con estas visitas se ayuda a las comunidades a ganar directamente dinero.

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Antiguamente la alimentación de los guaraníes comprendía la cosecha de un montón de plantas, la principal era el maíz. También cultivaban mandiocas, batatas, zapallos, porotos, maníes, ananás y papayas. También bananas y posiblemente, sandías y cañas de azúcar. Eran tribus etnicas auto-sustentables con propias raíces y culturas. Tenían curandero del pueblo con sus creencias.

Actualmente las comunidades viven cerca pero aisladas de los centros o pueblos. En las últimas décadas las estructuras políticas y económicas fueron gradualmente destruyendo las tradiciones que se trasladaron desde los ancestros. En ese proceso fue ayudó la sustracción de la tierra, lo que provocó los desplazamientos forzosos y las migraciones internas colectivas.

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Cancha de futbol en la comunidad

Hoy día las comunidades solamente ocupan pequeños espacios de grandes partes de tierras. En este modo las comunidades indígenas perdieron sus propios espacios étnicos, sociales, religiosos, económicos y políticos. En la actualidad son población sobrante porque no se autofinancian y deben ser “sostenidos” por el Estado. Se consideran los mas pobres de la rica Provincia de Misiones.

Una triste realidad que la parte turística no nos muestra, pero la realidad es distinta.Ellos son los marginados , lo que el gobierno no quiere porque no sirven. La triste historia de los indigenas en todo el mundo. El guía que nos lleva a visitar la comunidad nos hace entender esta triste situación .

 

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Artesanía, el guia nos enseña como usarla

 

Cascate dell’ Iguazù e Parque Nacional Iguazù

Le famose cascate, Cataratas del Iguazú  si trovano all’interno del Parco Nazionale Iguazù, un area protetta e riserva naturale di 67.720 ettari situati al nord della regione argentina di Missiones. Una vera e propria meraviglia del mondo!

Un totale di 275 cascare di acqua all’interno della foresta paranese situati a 17 km della dallo sboccio  del Rio Iguazu e del Rio Paranà, il punto dove si trova anche le frontiere tra Argentina, Brasile e Paraguay. Queste meraviglie appartenenti al Patrimonio naturale dell’umanità  sono il risultato di un eruzione vulcanica.

 

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Le Cascate sono larghe 2,7 km.  La loro altezza va dai 60 m ai 82m e la quantità di acqua uscente è in media di 1.800 m³/s.

Ci godiamo lo spettacolo da due sentieri, quello inferiore per vedere le cascate da sotto e da quello superiore per vederle da sopra. Una camminata di tre o quattro ore circa. Si può prendere anche un treno ecologico che porta fino alla famosa gola , Garganta del diablo.

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Una grande quantità d’acqua di queste cascate cade nella Gola del diavolo la Garganta del Diablo- questo abisso a forma “U “ha un altezza di  82m,  una larghezza di 150m e  una lunghezza di  700 m.

 

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Due terzi  di queste cascate  Cataratas del Iguazú si trova sul lato argentino. Ma si possono visitare anche dal lato brasiliano e da quello del Paraguay.
Le cascate hanno fatto da scenario a molti film famosi come ” Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull”, “Miami Vice”  e molti altri. Rappresentano uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita!

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Ma in questo splendido parco in mezzo alla foresta non ci sono solo le cascate da visitare, benché molta flora e fauna spettacolare. Per esempio nella riserva Guiraoga un rifugio per animali selvatici osserviamo caminando in mezzo alla foresta gli animali che vengono tenuti lì per essere curati,  protetti e poi mandati in libertà di nuovo. Un modo per proteggerli e riscattarli da molti pericoli che corrono e salvarli dall’estinzione.

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Riserva Guiraoga, rifugio per animali selvatici

 

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Tucani/ Tucanes, uno spettacoli di colori/ espectaculo de colores Reserva Guiraoga

Da visitare sicuramente è anche il Biocentro di Iguazù con rettili, coccodrilli e insetti, colibrì ect.

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Il perico del nostro campeggio, perico de nuestro camping

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Farfalle del Biocentro, mariposas del Biocentro

Cataratas de Iguazù y Parque Nacional Iguazù

 

Las famosas  Cataratas de Iguazú  se encuentran en el Parque Nacional iguazù una área protegida y reserva natural de 67.720 hectarias ubicadas en el norte de la region argentina de Misiones. Una verdadera maravilla del mundo!

Un total de 275 saltos de agua dentro de la Selva Paranaense , ubicados a 17 kilómetros de la desembocadura del Río Iguazú en las aguas del Río Paraná, donde se encuentran las fronteras de Argentina, Brasil y Paraguay. Estas maravillas partenecen al Patrimonio Natural de l Humanidad y son de origen volcanica.

 

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Las Cataratas tienen un ancho de 2.7 kilómetros y su altura varía entre los 60 metros y 82 metros, mientras su caudal de agua promedio es de 1.800 m³/s.

Una gran parte del agua de las Cataratas cae en la Garganta del Diablo, un enorme y impresionante abismo en forma de “U”  que tiene un altura de 82m, mide 150 metros de ancho y 700 metros de largo.

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Arcoiris en las cataratas, arcobaleno nelle cascate

Dos tercios de estos saltos se encuentran en el lado argentino. Pero se pueden visitar también en la parte brasileña y de Paraguay.

Las cataratas han sido un escenario para peliculas famosas como ” Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull”, “Miami Vice”  y estas son solamente algunas.

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Es un placer caminar en este parque natural observando las cataratas desde los dos senderos, de arriba y de abajo. El sendero superior y el sendero inferior, mas o menos cuatro horas de caminata . Se toma también un tren ecológico que lleva hasta la garganta del diablo para ver este espectáculo desde cerca.

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En Iguazù no hay solo las cataratas sino una flora y fauna impresionante para conocer. La reserva y refugio de animales selvajes Guiraoga ofrece un paeso didáctico muy lindo para conocer sobre los animales que están en peligro de extinción . Aquí se rescatan, recuperan y se liberan de nuevo en la fauna silvestre  misionera.

El Biocentro Iguazù con sus reptiles, cocodrilos, colibirs y mariposario vale tambien la pena visitar.

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Mariposario del Biocentro Iguazù, Farfalle nel Biocentro Iguazù

 

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Flora del Biocentro

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conoscendo i coati, haciendo amistad con los coatis de las cataratas

 

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Attenzione i coati rubano il cibo/Ojo con los coatis que roban comida

 

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los monos de la selva, le scimmie della foresta en las Cataratas

 

 

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Garganta del diablo

 

Per viaggiare in maniera responsabile e se vi interessano altri luoghi con splendide cascate date un’occhiata a questa pagina:

Le 10 cascare più spettacolari del mondo

 

Para viajar en manera ecológica y se te interesan mas lugares con cascadas espectaculares en el mundo mira la siguiente pagina:

Las cascadas mas espectaculares de Italia y no se llaman Niagara

Cuzco, l’ombelico del mondo

Situato a 3400 m di altitudine, Cuzco sembra toccare il cielo. Qui le nuvole toccano quasi le case ed è l’unica città con aeroporto  dove l’aereo  atterra quasi in mezzo alle case. Uno scenario impressionante! Gli inca la chiamavano ombelico del mondo…ma perché?

 

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Plaza de Armas

Cuzco si chiamerebbe l’ombelico del mondo grazie ad una leggenda. La leggenda vuole che il capo inca Manco Capac e sua sorella e sposa Mama Ocllo, per ordine della divinità del sole Inti partirono al lago Titicaca alla ricerca di un luogo prescelto dove il cuneo d’oro che portavano con sé sarebbe affondato nella terra senza fatica. Dirigendosi verso nord, raggiunsero la valle di Cuzco, dove il cuneo sprofondò all’istante e venne inghiottito dalla Pachamama, la madre terra. Questo segna il mitologico inizio della civiltà inca e della capitale del grande impero, la città chiamata” ombelico”( in lingua quechua).

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Cuzco con i suoi circa 500.000 abitanti è situata a 3400 m di altitudine, fu progettata a forma di puma, animale sacro degli inca, anche simbolo di forza e dominio. La città si trova in una valle dominata dalla Cordigliera: paesaggio maestoso unito a quello del cielo, che stupisce di meraviglia.

 

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La Plaza de Armas prima si chiamava Huacaytapa che in quechua significa lamento o preghiera. Era il doppio di grandezza e aveva un significato religioso, rappresentava il corpo del puma, l’animale sacro.

 

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Qoricancha, Tempio del sole

Dopo la conquista degli spagnoli molti edifici furono distrutti e saccheggiati, e sopra gli antichi templi ed edifici inca vennero costruite chiese spagnole, per esempio sul Coricancha, templo del sole, Francisco Pizzarro fece costruire il convento di Santo Domingo, anche se una parte è rimasta. Coricancha significa oro e recinto “recinto di oro” era l’edificio dedicato al sole.

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Peruviano anziano

 

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Mural del Cusco

 

Cuzco, el ombligo del mundo

Ubicado a 3400 m de altitud, Cuzco parece tocar el cielo. Aquí las nubes casi tocan las casas y es la única ciudad con un aeropuerto donde el avión aterriza casi en el medio de las casas. ¡Un escenario impresionante! El Inca lo llamó el ombligo del mundo … pero ¿por qué?

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Cuzco sería llamado el ombligo del mundo gracias a una leyenda. La leyenda dice que el jefe inca Manco Capac y su hermana y esposa Mama Ocllo, por orden de la divinidad del sol, Inti dejó en el lago Titicaca en busca de un lugar elegido donde la cuña dorada que llevaban con ellos se habría hundido en la tierra sin esfuerzo.

Dirigiéndose hacia el norte, llegaron al valle de Cuzco, donde la cuña se hundió instantáneamente y fue tragada por la Pachamama, la madre tierra. Esto marca el comienzo mitológico de la civilización inca y la capital del gran imperio, la ciudad llamada “ombligo” (en idioma quechua).

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Valle sagrado de Cuzco

Cuzco con sus aproximadamente 500,000 habitantes se encuentra a 3400 m sobre el nivel del mar, fue diseñado en forma de un puma, el animal sagrado de los incas, también un símbolo de fuerza y dominio. La ciudad está ubicada en un valle dominado por la Cordillera: paisaje majestuoso combinado con el del cielo, que sorprende con asombro.

 

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La Plaza de Armas se llamaba anteriormente Huacaytapa, que en quechua significa lamento u oración. Tenía el doble de tamaño y tenía un significado religioso, representaba el cuerpo del puma, el animal sagrado.

Después de la conquista de los españoles, muchos edificios fueron destruidos y saqueados, y sobre los antiguos templos y edificios incas se construyeron iglesias españolas, por ejemplo, en el Coricancha, el Templo del Sol, Francisco Pizzarro hizo construir el convento de Santo Domingo, aunque quedara una parte . Coricancha significa oro y el recinto de “cerca de oro” fue el edificio dedicado al sol.

 

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Peruanos con vestidos típicos en la Plaza de Armas

 

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Cristo de Cuzco

 

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Cuzquena vendedora con su bebé

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Cuzco desde el alto

Cerimonia Q’eros alla laguna di Cuzco

Un iniziazione e pulizia energetica con Don Humberto Soncco Quispe nella laguna vicino a Cuzco. Humberto è uno degli ultimi saggi della  nazione dei Q’eros delle Ande.

Il suo cognome significa “cuore di cristallo” e ci trasmette con amore gli insegnamenti degli avi, come anche a riconoscere “Chi sono”, insieme al risveglio in questi tempi di trasformazione della coscienza , è proprio adesso che bisogna passare alla energia del cuore. Humberto è anche Maestro del maestro Jordi Lopez, che vive in Spagna.

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Humberto parla solo quechua, la lingua indigena e grazie al nipote riusciamo a comunicare. Prepara il “despacho” le offerte alla Pachamama ( Madre terra) e agli Apus (spiriti delle montagne) che vengono onorati e dedicate le offerte.

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Dopo una ricerca ed una lunga attesa interiore ( circa 20 anni) arrivo a Cuzco per conoscere questo saggio. In questi due giorni mi dedica una pulizia con l’acqua della laguna , due despacho e poi la iniziazione per poter fare anch’io le offerte e le richieste.

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Offerte con cibi, semi, fiori, dolci e decorazioni  in onore alla Pachamama e agli Apus

Il posto è meraviglioso, circondato da montagne di alta quota, con clima caldo durante il giorno anche se siamo già in inverno. Il sole qui non perdona. Il clima estremo sembra voler marcare un territorio agli intrusi….non tutti lo sopporteranno…solo chi accetta o viene accettato, o forse chi ha la stessa vibrazione energetica.

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un momento di riposo prima di ripartire

La cultura dei Q’eros è fatta di simbolismi che si trovano nel volo del condor per esempio, ma anche nella melodia dei flauti andini, nella luce del Taita Inti (Padre Sole) e la Madre Quilla (Madre Luna), l’amore della  Pachamama (madre tierra) la medicina della Abuela Coca (foglie di coca) che si usano per la divinazione, ed anche nei poteri dei grandi Apus, gli spiriti delle Ande, delle montagne andine.

 

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Ceremonia Q’eros en la Laguna de Cuzco

Una iniciacion y limpieza energetica con Humberto Soncco Quispe en la laguna cerca de Cuzco. Humberto es uno de los ùltimos sabios de la Nación de los Q’eros en los Andes.

Humberto

Su apellido significa “corazón de cristal” y el nos transmite con amor las enseñanzas de sus antepasados y abuelos. Nos enseña a reconocer “QUIÉN SOY”, y todo el despertar que en  estos tiempos de plena transformación de conciencia precisamos. Tenemos que pasar a la energía del corazón para cambiar la conciencia. Humberto es también Maestro del maestro Jordi Lopez, el chaman que vive en España.

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Humberto habla solo quechua, el idioma indígena y nos comunicamos gracias al sobrino. Prepara el “despacho” , las ofrendas para la Pachamama (Madre tierra) e para los Apus (espíritus de las montañas) que son honrados y a los cuales se hacen los pedidos.

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Después de una búsqueda y una larga espera interior (20 años) llego a Cuzco para conocer a este sabio. En estos dos días me dedica una limpieza con el agua de la laguna, dos despachos y la iniciación par poder hacer lo mismo.

 

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El lugar es maravilloso, rodeado de montañas altísimas, con un clima muy caluroso durante el dia a pesar de que es ya invierno. El sol aquí no perdona. El clima es extremo y parece que quiere marcar un territorio, para que no todos aguanten en este lugar. Hay algunos que se aceptan y otros no, o a lo mejor depende de la vibración energética que las personas tengan en este momento.

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La cultura de los Q’eros tiene su simbolismo que se encuentra en el vuelo del cóndor, la melodía de las quenas, en la luz de Taita Inti ( el sol) y la Madre Quilla (madre luna), el Amor de la  Pachamama (madre tierra) la medicina de la Abuela Coca (hojas de coca) y los poderes de los grandes Apus, los espíritus de los Andes (las montañas). Todo tiene un significado y todo se respeta!

 

 

Uruguay, la terra promessa

Riflessioni personali su questo piccolo Paese Sudamericano l’Uruguay  che affronta sempre un costante cambiamento culturale, sociale e politico.

 

Uruguay la terra dell’energia femminile, con i suoi laghi, fiumi ed il mare.

Terra dell’acqua e del vento, poco conosciuta, piccola, lontana ma non del tutto dimenticata.

Terra con gente sradicata ed invasa dagli stranieri nei secoli scorsi, che hanno lasciato in parte menzogne ed illusioni di false promesse e in parte arricchimento culturale .

Terra con energia di altre dimensioni, dove si può ancora respirare calma e pace.

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Il tempo sembra  scorrere lentamente. Il cielo è sempre blu e quando è nuvoloso le nuvole hanno forma di morbido zucchero filato.

Terra di forti contrasti, tra natura e clima estremi durante le quattro stagioni e la sporcizia della decadenza umana.

Terra sempre accompagnata da polvere e umidità, tra le strade sterrate e la foschia.

Uccelli esotici che cantano e svolazzano tra gli alti eucalipti e i tero  uccelli simbolo nazionale che sembrano sempre  stare in agguato.

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In certi angoli della capitale si respira la decadenza della mente umana. Odori e sapori di lardo e dolciastro dei cibi  cucinati per strada da coloro che cercano di tirare su qualche spiccio per sopravvivere alla quotidianità in una società eternamente in crisi.

Crisi mentale e spirituale che si confronta con coloro che invece crescono  e si evolvono nella stessa città allo stesso tempo, dentro gli stessi confini.

Uruguay la terra dei forti contrasti, un Paese apparentemente vuoto ma tutto da scoprire ed esplorare. La terra promessa per i sognatori alla ricerca di qualcosa di migliore. La terra della speranza per chi viene da lontano e la terra della delusione per coloro che invece la lasciano per trovare qualcosa di meglio altrove.

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