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Uruguay nell’ emergenza Covid19

In molti mi hanno chiesto come stavo in Uruguay e come era la situazione Covid 19 di quest’anno 2020 così particolare.

L’Uruguay è uno dei Paesi sudamericani con meno casi, meno caos e anche con meno abitanti. Vari fattori hanno contribuito al fatto che  quest’emergenza sanitaria che ha attaccato il mondo interno, non si sia trasformata in un grande caos. Anche se i grandi Paesi vicini non stanno altrettanto bene l’Uruguay è riuscito a mantenere una certa calma. Potete scoprire la mia intervista nel seguente link della pagina Expat. Pagina che parla di italiani emigrati all’estero che raccontano le loro esperienze in giro per il mondo.

Titolo dell’articolo:

“Dove non c’è indifferenza, regna l’umano”, testimonianza di Elisa dall’Uruguay durante il coronavirus

Ho scelto queste parole nel titolo perché credo che l’Uruguay sia un Paese molto ospitale ma soprattutto solidale. Le persone (la maggior parte) si preoccupano per il prossimo e sono sempre pronte a dare più che ricevere. Questo come straniera che viene da molto lontano mi ha colpito molto e l’apprezzo. Devo dire che ho imparato e sto imparando molte cose della vita vivendo qui , più di quello che ho imparato in altri posti o nel mio proprio Paese. Penso che noi europei abbiamo tanto da imparare da altre culture, sopratutto quando parliamo di valori umani!

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Uruguay, la Svizzera del Sudamerica

Uruguay è il paese per chi ha voglia di scoprire mete nuove, fuori dai soliti viaggi turistici e poco conosciuto dagli europei.

 

L’Uruguay il cui nome ufficiale è República Oriental del Uruguay, veniva chiamata anche “la Svizzera dell’ America Latina” (nome dovuto alla sua stabilità economica e politica) è un paese piccolo situato al cosiddetto cono sud tra Argentina e Brasile, con una superficie di 176.215 km² e con 3.300.000 abitanti. La capitale è Montevideo, conta con 1,38 milioni di abitanti ed è situata nella parte meridionale del paese, si affaccia sulla riva settentrionale del Rio de la Plata. Città sempre ventilata e quindi anche poco inquinata.

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Uruguay è uno Stato suddiviso in 19 dipartimenti con alcune città importanti come Montevideo , Colonia, Ciudad de la Costa e Salto. Il clima è sempre umido, ci sono le quattro stagioni e d’inverno le temperature arrivano anche a 0 o meno gradi, mentre d’estate anche ai 30 gradi.

Inoltre trovate dieci cose da visitare in Uruguay   nell’articolo Scorci di mondo!

Un po’ di storia

Si presume che fino dal VII millennio a. C. il paese fosse abitato da piccoli gruppo di popolazioni nomadi, la prima stanziale importante furono una tribù chiamata Charruas.

La storia ufficiale inizia dal 1516 quando Juan Dias de Solis raggiunse il paese per la prima volta dal Rio de la Plata e avvenne la sua “scoperta”. Questa è la versione spagnola. Mentre i portoghesi volevano che fosse scoperta due anni prima da loro. Nel 1624 si fondò il primo insediamento stabile a Villa Soriano sulle rive del Rio Negro. Nella epoca successiva avvennero diversi sconti tra portoghesi e spagnoli e nel 1726 venne fondata Montevideo.

Un personaggio importante da nominare è Josè Gervasio Artigas che diventò eroe nazionale uruguaiano che organizzò una rivolta contro la Spagna con buon esito. Dieci anni più tardi la Provincia Oriental del Rio de la Plata, l’Uruguay era chiamato così allora, fu annesso al Brasile nel 1816 con l’invasione ludo-brasiliana.

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Il 25 agosto del 1825 dopo numerose rivolte se ne staccò e diventò la federazione regionale con le Province Unite del Rio de la Plata (l’odierna Argentina) si trattava di un annessione. Insieme combatterono contro il Brasile in una guerra di 500 giorni. Non vinse nessuno e nel 1828 il Regno Unito promosse il Trattato di Montevideo, che rese l’Uruguay un paese completamente indipendente.

L’immigrazione europea

A fine del XIII secolo iniziarono le immigrazioni provenienti specialmente dall’Europa. L’influenza di molti italiani, francesi e tedeschi si può notare ancora oggi nei loro cognomi. Molti immigranti sono discendenti dagli italiani e ciò si riflette anche nella cultura e nei cibo. In Uruguay alcuni piatti tipici sono i ñoquis (gli gnocchi), i canelones (i cannelloni), fideos con tuco (pasta al ragù) che riflettono la nostra tradizione gastronomica a parte il famoso asado (grigliata saporita con la miglior carne del paese) e altri piatti creoli e varietà di dolci, come torta frita e alfajores, il famoso chivito al pan (vedi foto) Da non dimenticare è il mate, il tè sudamericano che in Uruguay si beve a tutte le ore del giorno.

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Il chivito al pan contiene carne, uovo, pancetta, insalata,pomodori, olive e salse.

 

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Il mate con il termo e bombilla (cannuccia di acciaio)

Una curiosità:

Il 29 di ogni mese si mangiano gli gnocchi! Questa è una antica tradizione tramandata da padre a figlio. Si lasciava una banconota sotto ciascun piatto. Una tradizione che ricorda la necessità di ricorrere ai piatti più poveri a fine mese prima di ricevere lo stipendio.

In questo paese troviamo una mescolanza di razze: indigene, creole, africane ed europee. L’arrivo degli africani schiavi ha influenzato anche le credenze e le religioni. Infatti la religione ufficiale in Uruguay è la cattolica, con minoranze protestanti ed ebree, ma è anche molto diffusa la religione afro-cattolica chiamata Umbanda (proveniente dal Brasile ).

Uruguay è anche il paese del calcio! Qui le partite sono sacre e le vittorie vengono festeggiate con petardi e fuochi d’artificio. E’ obbligatorio essere tifosi di una squadra, spesso ti chiedono “ Tifi per Peñarol, o Nacional”?
Lo stadio Centenario di Montevideo è il più famoso.

Un’altra curiosità:

Il Tero (la pavoncella del Cile) è il simbolo nazionale dell’Uruguay. Quest’uccello lascia le sue uova nel prato del campo, anche nello stadio. I Tero non possono assolutamente essere rimossi. Prima delle partite le uova vengono spostate fuori dal campo per poi essere rimesse a fine partita. Spesso durante le partite tra i giocatori si possono vedere i simpatici Tero che girano in mezzo al campo per cercare le uova.

Da non perder sono anche i tramonti uruguaiani!

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Uruguay, la Suiza de Sudamerica

Uruguay es un país poco conocido por los europeos y ofrece un viaje  con destinaciones nuevas lejos de los usuales viajes turísticos.

 

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El nombre oficial dell’Uruguay es República Oriental del Uruguay, era conocido también como la “Suiza de la America Latina”, gracias a su estabilidad económica y política.

Uruguay es un país pequeño ubicado en el cono sur entre Argentina  y Brasil, tiene una superficie de 176.215 km² y tiene 3.300.000 de habitantes.  La capital es Montevideo, que conta con 1,38 millones de habitantes y esta ubicada en la parte sur de Uruguay frente al Rio de la Plata. La capital siempre esta ventilada y no es tan contaminada como muchas ciudades de Sudamerica.

Uruguay está dividido en 19 departamentos con algunas ciudades importantes como Montevideo, Colonia, Ciudad de la Costa y Salto. El clima suele ser húmedo, hay cuatro estaciones y en invierno las temperaturas pueden bajar también a 0 o bajo 0, en verano llegan a 30 y mas grados con mucha humedad.

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 La imaginación europea

A finales del siglo XIII empezaron imigrar los europeos hacia Uruguay. Hoy se nota la influencia italiana, francesa y alemana en este país, como también en los apellidos. Muchos inmigrantes son descendentes de italianos y eso se refleja en la cultura y en las comidas, donde la criolla se mezcló con la “tana”. Algunos platos típicos son los ñoquis (gli gnocchi), los canelones (i cannelloni), fideos con tuco (pasta al ragù) y el buenísimo asado con la mejor carne uruguaya. También hay variedad de dulces y pasteles caseros, la torta frita, alfajores y el chivito al pan que se encuentra en todos los restaurantes de Montevideo. Todo esto puede ser acompañado por el mate, el tè sudamericano.

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Mate con termo y bombilla

Una curiosidad sobre los ñoquis

El 29 de cada mes se comen  ñoquis en Uruguay! ?Que hay detrás de esta costumbre?Es una costumbre que se pasó de padre a hijo. Antiguamente se dejaba un billete por debajo de cada plato. La tradición acuerda la necesidad de comer los “platos mas pobres” a final de mes antes que se cobrara. Hoy todavía en muchas casas se comen ñoquis el 29 de cada mes.

La influencia afro

En Uruguay encontramos una mezcla de razas: indigena, criolla, afro y europea.

La llegada de los africanos con la esclavitud influyó mucho en las creencias y en las religiones del país. La religión oficial es la católica, con una menoría de protestantes e judìos y la religión Umbanda de origen afro-cattolica también que viene de Brasil es muy conocida.

También el Carnaval de Uruguay tiene una importante influencia afro. El desfile de Carnaval está acompañado por el Candombe, los tambores afro que siguen el ritmo con sus bailarinas. Ademas encontramos muchos personajes interesantes que desfilan.

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Una mama vieja de origen afro tipica del Carnaval de Uruguay.

 

Lo que no hay que perderse en Uruguay son los amaneceres y los atardeceres con sus colores increíbles!

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Parque Nacional Cabo Polonio

Una gita per scoprire questo stupendo Parco Nazionale dei leoni marini a Cabo Polonio, Rocha in Uruguay….quasi al confine con il Brasile!

Un luogo naturale che conserva la sua fauna e flora e dove si rispetta anche la sua protezione. Infatti al Cabo Polonio entrano solo veicoli autorizzati, e noi entriamo con dei camion organizzati e lasciamo la macchina al parcheggio a 6 km.

Una excursión para descubrir los lobos marinos en este lugar hermoso que es el Parque Nacional de Cabo Polonio, en el departamento de Rocha en Uruguay…casi en la frontera con Brasil!

Un lugar natural que conserva su flora y fauna gracias al respeto que se brinda a la naturaleza. De hecho en el Cabo Polonio se entra solo con vehículos autorizados. Nosotros entramos con el camión organizado desde el lugar y dejamos el coche en el parking a 6 km de distancia.

 

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La vista del paesino del Cabo Polonio si presenta così con qualche casetta sparsa nel deserto di spiaggia e vegetazione. Intorno solo pace e natura.

El pueblito del Cabo Polonio se presenta solo con algunas casita en el medio del desierto de playa y vegetación. Alrededor se encuentra solo paz y naturaleza.

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Le meravigliose capanne colorate e los ranchos che si trovano sparsi nella zona.

Los ranchos típicos del lugar, con madera de diferentes colores, se encuentran por todos lados.

 

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Ed infine arriviamo alle rocce dove prendono il sole i leoni marini. Una riserva, dove si deve rispettare la fauna. Vietato avvicinarsi più di 20 m agli animali!

Por fin llegamos a ver los lobos marinos que toman el sol sobre las rocas. Una reserva donde se respeta la fauna, está prohibido acercarse màs de 20 m a los lobos marinos!

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La prima scuola ecosostenibile dell’America Latina

2016: Si è inaugurata proprio in Uruguay la prima scuola pubblica ecosostenibile dell’America Latina.

 

In un paese chiamato Jaureguiberry, a 80 km dalla capitale Montevideo nel dipartimento Canelones. Dopo un mese e mezzo di lavori edili intensi con materiali riciclati secondo il progetto “Scuola ecologica” dell’architetto americano Michael Reynolds, si è aperta la scuola a marzo del 2016!

 

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L’iniziativa che si basa sul metodo Earthship Biotecture  è stata creata da Michael Reynolds che è conosciuto a livello internazionale come “guerriero ecologico” “eco warrior”. Reynolds si dedica da oltre 45 anni alla costruzione di abitazioni e case auto- sostenibili.
Earthship Biotecture è un organizzazione che si dedica a costruire case ecologiche in diversi paesi del mondo, come Sierra Leone, Haiti, Scozia, Olanda ed Argentina.

La scuola di Jaureguiberry è stata costruita con materiali riciclabili come pneumatici, latine, vetro, bottiglie di plastica e anche legna e mobili vecchi. Volontari e architetti di diversi paesi hanno collaborato per costruire questo edificio per il quale si sono utilizzati: 2000 pneumatici, 5000 bottiglie di vetro, 2000 m2 di cartone e 8000 lattine di aluminio. Inoltre sono stati usati anche elementi edili tradizionali ed oggetti in disuso.

La scuola riceve energia grazie a pannelli fotovoltaici e mulini di vento; è possibile anche produrre energia elettrica, riscaldamento, acqua e alimenti organici.

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Il centro educativo fungerà da scuola rurale e ha accolto i primi 100 alunni della zona il 28 marzo 2016! E’ stato possibile realizzare questo progetto grazie a oltre 200 ditte ed istituzioni del paese sudamericano per la costruzione e anche grazie ai volontari provenienti da 30 paesi che in solo sette settimane hanno reso possibile realizzare un sogno!

La costruzione è stata adattata all’ambiente circostante, si sfruttano al massimo le ore di luce solare e si garantisce una temperatura piacevole durante tutto l’anno scolastico. Ogni anno 100 bambini cresceranno insieme con la natura e rispettando l’ambiente.

Con questo progetto si spera di sensibilizzare le persone usare materiale riciclato (como pneumatici vecchi) e che il sistema di lavoro venga applicato anche ad altri progetti edili in futuro. Natura e rispetto per l’ambiente in cui viviamo sono le parole chiavi di questo progetto di Reynolds!

Perché si è scelto Jaureguiberry per la costruzione di questa scuola?

Il comune di Canelones ha ceduto questo terreno ed insieme alla ANEP (amministrazione nazionale della educazione pubblica) si è deciso di costruirla qui. Le spese della costruzione sono state coperte con offerte.

Alla fine dell’articolo si trovano due video sulla scuola.

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La primera Escuela Sustentable de Latinoamérica 2016

 

En Jaureguiberry, a 80 km de Montevideo en el departamento de Canelones de Uruguay, se ha inaugurado la primera escuela pública sustentable de América Latina! Después de mes y medio de construcción a base de materiales reciclados según un proyecto de “Escuela Sustentable” de Michael Reynolds ya esta lista!

 

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La iniciativa enmarcada en el método de construcción Earthship Biotecture fue creado por Micheal Reynolds  conocido a nivel internacional como el “Eco warrior” o “guerrero de la ecología”.
El diseño de la bio – construcción es obra del arquitecto Reynolds de Estados Unidos, quién desde hace 45 años se dedica a la construcción de viviendas autosustentables.

Earthship Biotecture es una organización que se dedica a construir viviendas autosustentables en varios países como en Sierra Leona, Haití, Escocia, Holanda y Argentina.

La escuela de Jaureguiberry fue construida con materiales reciclajes como neumáticos, latas, vidrios, cristales, botellas de plástico y también madera y muebles viejos. Se empezó en febrero 2016 con la construcción de este edificio donde se utilizaron 2000 neumáticos, 5000 botellas de vidrio, 2000 m cuadrados de cartón y 8000 latas de aluminio. Se utilizan también elementos tradicionales de la construcción juntos a los objetos en desuso.
La escuela recibe energía por paneles fotovoltaicos y molinos de viento; se puede también generar energía eléctrica, calefacción, agua y alimentos orgánicos.

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El centro educativo tendrá la función de escuela rural y recibió a los primeros 100 alumnos este 28 de marzo 2016. El proyecto ha sido posible gracias el apoyo de más de 200 empresas e instituciones del paìs de Sudamerica para la construcción y también de los voluntarios de 30 países que en siete semanas han realizado el edificio.

La planta de la escuela esta adaptada con el entorno, se aprovecha las horas de luz solar al máximo y se garantizará una temperatura agradable todo el año para los alumnos. Cada año 100 niños crecerán a través de un vínculo directo con la naturaleza y el medioambiente. Se espera que con esta construcción se aprenda a utilizar los materiales reciclados (como neumáticos viejos) y que el sistema de trabajo podrá ser aplicado a otras construcciones en futuro. Naturaleza y el respeto para el medioambiente son las palabras clave de este proyecto.

?Porque se eligió Jaureguiberry para construir esta escuela ecosustentable?

Aquí hay un terreno cedido por la Intendencia de Canelones y se eligió con ANEP (Administración Nacional de Educación Pública). El costo de la edificación se cubre con donaciones.

Videos:

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