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Uruguay, la Svizzera del Sudamerica

Uruguay è il paese per chi ha voglia di scoprire mete nuove, fuori dai soliti viaggi turistici e poco conosciuto dagli europei.

 

L’Uruguay il cui nome ufficiale è República Oriental del Uruguay, veniva chiamata anche “la Svizzera dell’ America Latina” (nome dovuto alla sua stabilità economica e politica) è un paese piccolo situato al cosiddetto cono sud tra Argentina e Brasile, con una superficie di 176.215 km² e con 3.300.000 abitanti. La capitale è Montevideo, conta con 1,38 milioni di abitanti ed è situata nella parte meridionale del paese, si affaccia sulla riva settentrionale del Rio de la Plata. Città sempre ventilata e quindi anche poco inquinata.

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Uruguay è uno Stato suddiviso in 19 dipartimenti con alcune città importanti come Montevideo , Colonia, Ciudad de la Costa e Salto. Il clima è sempre umido, ci sono le quattro stagioni e d’inverno le temperature arrivano anche a 0 o meno gradi, mentre d’estate anche ai 30 gradi.

Inoltre trovate dieci cose da visitare in Uruguay   nell’articolo Scorci di mondo!

Un po’ di storia

Si presume che fino dal VII millennio a. C. il paese fosse abitato da piccoli gruppo di popolazioni nomadi, la prima stanziale importante furono una tribù chiamata Charruas.

La storia ufficiale inizia dal 1516 quando Juan Dias de Solis raggiunse il paese per la prima volta dal Rio de la Plata e avvenne la sua “scoperta”. Questa è la versione spagnola. Mentre i portoghesi volevano che fosse scoperta due anni prima da loro. Nel 1624 si fondò il primo insediamento stabile a Villa Soriano sulle rive del Rio Negro. Nella epoca successiva avvennero diversi sconti tra portoghesi e spagnoli e nel 1726 venne fondata Montevideo.

Un personaggio importante da nominare è Josè Gervasio Artigas che diventò eroe nazionale uruguaiano che organizzò una rivolta contro la Spagna con buon esito. Dieci anni più tardi la Provincia Oriental del Rio de la Plata, l’Uruguay era chiamato così allora, fu annesso al Brasile nel 1816 con l’invasione ludo-brasiliana.

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Il 25 agosto del 1825 dopo numerose rivolte se ne staccò e diventò la federazione regionale con le Province Unite del Rio de la Plata (l’odierna Argentina) si trattava di un annessione. Insieme combatterono contro il Brasile in una guerra di 500 giorni. Non vinse nessuno e nel 1828 il Regno Unito promosse il Trattato di Montevideo, che rese l’Uruguay un paese completamente indipendente.

L’immigrazione europea

A fine del XIII secolo iniziarono le immigrazioni provenienti specialmente dall’Europa. L’influenza di molti italiani, francesi e tedeschi si può notare ancora oggi nei loro cognomi. Molti immigranti sono discendenti dagli italiani e ciò si riflette anche nella cultura e nei cibo. In Uruguay alcuni piatti tipici sono i ñoquis (gli gnocchi), i canelones (i cannelloni), fideos con tuco (pasta al ragù) che riflettono la nostra tradizione gastronomica a parte il famoso asado (grigliata saporita con la miglior carne del paese) e altri piatti creoli e varietà di dolci, come torta frita e alfajores, il famoso chivito al pan (vedi foto) Da non dimenticare è il mate, il tè sudamericano che in Uruguay si beve a tutte le ore del giorno.

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Il chivito al pan contiene carne, uovo, pancetta, insalata,pomodori, olive e salse.

 

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Il mate con il termo e bombilla (cannuccia di acciaio)

Una curiosità:

Il 29 di ogni mese si mangiano gli gnocchi! Questa è una antica tradizione tramandata da padre a figlio. Si lasciava una banconota sotto ciascun piatto. Una tradizione che ricorda la necessità di ricorrere ai piatti più poveri a fine mese prima di ricevere lo stipendio.

In questo paese troviamo una mescolanza di razze: indigene, creole, africane ed europee. L’arrivo degli africani schiavi ha influenzato anche le credenze e le religioni. Infatti la religione ufficiale in Uruguay è la cattolica, con minoranze protestanti ed ebree, ma è anche molto diffusa la religione afro-cattolica chiamata Umbanda (proveniente dal Brasile ).

Uruguay è anche il paese del calcio! Qui le partite sono sacre e le vittorie vengono festeggiate con petardi e fuochi d’artificio. E’ obbligatorio essere tifosi di una squadra, spesso ti chiedono “ Tifi per Peñarol, o Nacional”?
Lo stadio Centenario di Montevideo è il più famoso.

Un’altra curiosità:

Il Tero (la pavoncella del Cile) è il simbolo nazionale dell’Uruguay. Quest’uccello lascia le sue uova nel prato del campo, anche nello stadio. I Tero non possono assolutamente essere rimossi. Prima delle partite le uova vengono spostate fuori dal campo per poi essere rimesse a fine partita. Spesso durante le partite tra i giocatori si possono vedere i simpatici Tero che girano in mezzo al campo per cercare le uova.

Da non perder sono anche i tramonti uruguaiani!

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Uruguay, la Suiza de Sudamerica

Uruguay es un país poco conocido por los europeos y ofrece un viaje  con destinaciones nuevas lejos de los usuales viajes turísticos.

 

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El nombre oficial dell’Uruguay es República Oriental del Uruguay, era conocido también como la “Suiza de la America Latina”, gracias a su estabilidad económica y política.

Uruguay es un país pequeño ubicado en el cono sur entre Argentina  y Brasil, tiene una superficie de 176.215 km² y tiene 3.300.000 de habitantes.  La capital es Montevideo, que conta con 1,38 millones de habitantes y esta ubicada en la parte sur de Uruguay frente al Rio de la Plata. La capital siempre esta ventilada y no es tan contaminada como muchas ciudades de Sudamerica.

Uruguay está dividido en 19 departamentos con algunas ciudades importantes como Montevideo, Colonia, Ciudad de la Costa y Salto. El clima suele ser húmedo, hay cuatro estaciones y en invierno las temperaturas pueden bajar también a 0 o bajo 0, en verano llegan a 30 y mas grados con mucha humedad.

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 La imaginación europea

A finales del siglo XIII empezaron imigrar los europeos hacia Uruguay. Hoy se nota la influencia italiana, francesa y alemana en este país, como también en los apellidos. Muchos inmigrantes son descendentes de italianos y eso se refleja en la cultura y en las comidas, donde la criolla se mezcló con la “tana”. Algunos platos típicos son los ñoquis (gli gnocchi), los canelones (i cannelloni), fideos con tuco (pasta al ragù) y el buenísimo asado con la mejor carne uruguaya. También hay variedad de dulces y pasteles caseros, la torta frita, alfajores y el chivito al pan que se encuentra en todos los restaurantes de Montevideo. Todo esto puede ser acompañado por el mate, el tè sudamericano.

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Mate con termo y bombilla

Una curiosidad sobre los ñoquis

El 29 de cada mes se comen  ñoquis en Uruguay! ?Que hay detrás de esta costumbre?Es una costumbre que se pasó de padre a hijo. Antiguamente se dejaba un billete por debajo de cada plato. La tradición acuerda la necesidad de comer los “platos mas pobres” a final de mes antes que se cobrara. Hoy todavía en muchas casas se comen ñoquis el 29 de cada mes.

La influencia afro

En Uruguay encontramos una mezcla de razas: indigena, criolla, afro y europea.

La llegada de los africanos con la esclavitud influyó mucho en las creencias y en las religiones del país. La religión oficial es la católica, con una menoría de protestantes e judìos y la religión Umbanda de origen afro-cattolica también que viene de Brasil es muy conocida.

También el Carnaval de Uruguay tiene una importante influencia afro. El desfile de Carnaval está acompañado por el Candombe, los tambores afro que siguen el ritmo con sus bailarinas. Ademas encontramos muchos personajes interesantes que desfilan.

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Una mama vieja de origen afro tipica del Carnaval de Uruguay.

 

Lo que no hay que perderse en Uruguay son los amaneceres y los atardeceres con sus colores increíbles!

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Umbanda, una religione moderna

Ho avuto l’onore di assistere ad una sessione di rito Umbanda entrando nel tempio della mia amica, conoscendo così un mondo spirituale tipico brasiliano ma molto diffuso anche in Uruguay.

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 UMBANDA é una religione moderna nata in Brasile, che mescola cattolicesimo, candomblé e la dottrina spiritista di Allan Kardec. Si basa su tre principi:

Fraternitá, Amore per il Prossimo, Caritá.

Nata ufficialmente nel 1908 è stata però legalizzata solo nel 1945.

Umbanda ha i seguenti principi:
*esiste un Dio che ha creato vari Orixas per manifestare le sue qualità. Questi rappresentano un aspetto delle natura o della personalità dell’uomo e si manifestano attraverso simboli, elementi, movimenti e colorite. Esiste una corrispondenza tra Orixas ed i santi del cattolicesimo.
* l’anima è immortale e si rincarna
* i medium o le guide possono mettersi in contatto con il mondo spirituale attraverso gli spiriti .

I rituali sono complicati e pieni di simboli. Principalmente ci sono di diverse correnti che hanno influenzato la religione Umbanda.

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Oxala che corrisponde a Gesù e la colomba bianca vicino ad un immagine orientale

Prima corrente: formata dallo spirito dei nativi che vivevano lì prima dell’arrivo dei conquistatori europei. Loro conoscevano l’incorporazione dei medium che praticavano lo sciamanesimo nelle loro cerimonie, che credevano nell’immortalità dello spirito, nel soprannaturale e nel contatto con i morti.

Seconda corrente: i culti africani avevano le stesse credenze ma più definite. I sacerdoti praticavano rituali e magie per equilibrare le influenze del mondo soprannaturale su quello terreno e delle persone. I Yoruba creavano un culto per gli spiriti e adoravano gli ancestrali con riti. La cultura venne trasmessa oralmente da padre a figlio in forma di leggenda e preservava conoscenze molto antiche come sulla creazione del mondo. La religione Umbanda ha ereditato il Dio da questa religione afro.

Terza corrente: nello spiritismo kardecista si incorporavano gli spiriti degli indios, degli ex schiavi neri, degli orientali, ecc. Hanno creato la corrente denominata “Umbanda Bianca”, dove si riconosce la manifestazione dei caboclos, pretos-velhos e niños/as. I culti si aprono con preghiere per Gesù, i membri s’identificano come Spiritisti di Umbanda.

Quarta corrente: nella religione Umbanda si usa la magia bianca o positiva, quindi i lavori religiosi si uniscono ai lavori spirituali con magia e spesso purtroppo si usa anche magia nera.

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Umbanda dispone di tante immagini di santi cattolici nei suoi altari e questo ha favorito il processo di transizione dei cattolici verso questa religione moderna. La figura di Yemayà corrisponde alla vergine Maria nel cattolicesimo.

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La dea afro  della fertilità

 

Umbanda una religiòn moderna

 

La Umbanda es una religión moderna, fundada en Brasil a principios del siglo XX. Es una religión que mescla varias religiones (cristianismo, afro, indigena ) y la doctrina de Allan Kardec.

El “Espiritismo de Umbanda” es una religión espiritista y esotérica, que combina elementos tanto del espiritismo como del ocultismo – oriental, junto a las corrientes religiosas africana (Bantú) y americana (Tupí-Guaraní) (Wikipedia)

 

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La cultura afro-brasileña inició un sincretismo entre el catolicismo, los cultos afros, nativos, y la doctrina de Kardec. Tiene reglas o principios de las religiones orientales como el budismo o hinduismo. La creencia originaria se ha mutado en diferentes zonas pero ha mantenido sus principios incólumes.

En los templos se combaten o anulan las energias negativas por las entidades que se manifiestan incorporando en sus médiums.
Existen diferentes corrientes:

Primera corriente:

Formada por los espíritus nativos que vivían antes de la llegada de los extranjeros conquistadores. Ellos conocían la incorporación de los médium que practicaban en el chamanismo en sus ceremonias, creían en la inmortalidad del espíritu, en lo sobrenatural y el contacto con los muertos.

Segunda corriente:

Los cultos africanos tenían las mismas creencias pero mas definidas. Los sacerdotes practicaban rituales y magias para equilibrar las influencias del mundo sobrenatural sobre el terrenal y para las personas. Creaban un culto para los espíritus (el pueblo Yoruba) y adoraban a los ancestrales con ritos. La cultura fue transmitida oralmente de padre para hijo en forma de leyendas y preservaron conocimientos muy antiguos como la creación del mundo.

La Umbanda heredó de los cultos de nación afro su panteón divino, que era pontificado por un Ser Supremo y poblado por divinidades que eran sus ejecutores junto a los seres humanos, así como sus auxiliares divinos que lo ayudaba en la concretización del mundo material.(wikipedia)

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Altar de SANTOS

Tercera corriente:

Los Kardecistas que incorporaban espíritus de indios, de ex-esclavos negros, de orientales, etc. Crearon la corriente denominada “Umbanda Blanca”, en los moldes espiritas, pero en la cual aceptaban la manifestación de caboclos, pretos-velhos y niños/as. Se abre los cultos con oraciones a Jesus, los miembros se identifican como“Espiristas de Umbanda”.

Cuarta corriente:

Dentro de la Umbanda es muy común el uso de la magia blanca o positiva, así que los trabajos religiosos se unen con los trabajos espirituales mágicos. Lamentablemente la magia negra es también muy común en algunos templos.

En la Umbanda hay muchas imágenes de santos católicos en los altares que facilitó el proceso de transición de los católicos hacia la religiòn Umbanda.

 

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Ofrendas para las mae y pai durante la sesiòn religiosa

 

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Imagenes orientales con paloma blanca

Parque Nacional Cabo Polonio

Una gita per scoprire questo stupendo Parco Nazionale dei leoni marini a Cabo Polonio, Rocha in Uruguay….quasi al confine con il Brasile!

Un luogo naturale che conserva la sua fauna e flora e dove si rispetta anche la sua protezione. Infatti al Cabo Polonio entrano solo veicoli autorizzati, e noi entriamo con dei camion organizzati e lasciamo la macchina al parcheggio a 6 km.

Una excursión para descubrir los lobos marinos en este lugar hermoso que es el Parque Nacional de Cabo Polonio, en el departamento de Rocha en Uruguay…casi en la frontera con Brasil!

Un lugar natural que conserva su flora y fauna gracias al respeto que se brinda a la naturaleza. De hecho en el Cabo Polonio se entra solo con vehículos autorizados. Nosotros entramos con el camión organizado desde el lugar y dejamos el coche en el parking a 6 km de distancia.

 

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La vista del paesino del Cabo Polonio si presenta così con qualche casetta sparsa nel deserto di spiaggia e vegetazione. Intorno solo pace e natura.

El pueblito del Cabo Polonio se presenta solo con algunas casita en el medio del desierto de playa y vegetación. Alrededor se encuentra solo paz y naturaleza.

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Le meravigliose capanne colorate e los ranchos che si trovano sparsi nella zona.

Los ranchos típicos del lugar, con madera de diferentes colores, se encuentran por todos lados.

 

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Ed infine arriviamo alle rocce dove prendono il sole i leoni marini. Una riserva, dove si deve rispettare la fauna. Vietato avvicinarsi più di 20 m agli animali!

Por fin llegamos a ver los lobos marinos que toman el sol sobre las rocas. Una reserva donde se respeta la fauna, está prohibido acercarse màs de 20 m a los lobos marinos!

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Salto del Penitente, Minas

La cascata del penitente. Esploriamo questa parte selvaggia all’entroterra dell’Uruguay.

Situato a 25 km della città di Minas, dipartimento Lavalleja, il Salto del Penitente è una cascata di oltre 60 m all’interno del parco Parque Municipal Salto del Penitente grande 60 ettari ed è la cascata più alta dell’ Uruguay.

Durante la nostra vacanza nella splendida regione interna decidiamo di cercare questo posto magico un po’ nascosto. Non ci sono molte indicazioni per arrivarci. Ad un certo punto della strada principale Ruta 8 (a circa km 134) si prende una stradina sterrata a destra per circa 18 km fino al parco dove di prosegue poi a piedi. Per raggiungere la cascata bisogna camminare un po’ e salire dei gradini ripidi.

 

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La cascata è circondata dalla foresta e bei alberi che ci fanno ombra, dato che fa molto caldo. Una volta arrivati ci tuffiamo nell’acqua fresca e cristallina sotto la cascata, dove si trova un piccolo laghetto e varie piscine naturali che si formano.

Più avanti si trova il monte indigena che è abbastanza grande per essere una collina. Proseguendo ancora per la stradina si arriva il fiume stesso.
Il nome della cascata si deve alla forma delle rocce nei dintorni che ad un monaco in penitenza.

Il parco conta anche con un ristorante che offre piatti tipici e un luogo di ristoro con vista sulla cascata. Si tratta di una costruzione moderna costruita con legna ed enormi vetrate per poter osservare meglio il paesaggio spettacolare. Nel complesso turistico c’è anche la possibilità di pernottamento sia in stanza che non. Per chi preferisce può anche alloggiare in campeggio nei dintorni e affittare un cavallo per passeggiate in campagna.

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Salto del penitente , Minas-Lavalleja

El Salto del Penitente esta ubicado a 25 kilómetros de la ciudad de Minas. Se trata de una caída de agua de más de 20 metros de altura, que se encuentra en un parque de igual nombre. Por su gran belleza natural, es uno de los lugares más visitados por el turismo en el departamento de Lavalleja.

El parque está a la altura del kilómetro 134 de la Ruta 8. Un camino de balastro de 10 kilómetros que nos lleva al salto y sus sierras que lo rodean. El monte indígena està ubicado màs adelante y tiene considerables dimensiones. Si se sigue el camino se llega al arroyo que esta bordeado por montes indígenas y camalotes.

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El nombre del salto se debe a las singulares formaciones rocosas de su entorno, que se parecen a la figura de un monje en penitencia.

Apenas se llega al parque se tiene que aparcar el coche y seguir caminando, no hay acceso al salto de otra manera, porque el camino es empinado y sinuoso. Bajando por la escalera se llega a la cascada que esta rodeado por vegetación silvestre. Las aguas limpias del salto nos invitan a bañarnos en el lago pequeño.

A un lado del salto se encuentra el complejo turístico y el parador panorámico con vista hermosa sobre la cascada y el valle. La construcción del parador es moderna hecha con maderas y grandes ventanas que ofrecen el escenario maravilloso de la naturaleza. El restaurante ofrece platos típicos de comida de la zona. Aquí es posible también pasar la noche y alquilar caballos para dar un paseo tranquilo en la naturaleza.

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Una vita eco- sostenibile è possibile?

La vita eco-sostenible dal punto di vista di un bambino….
Un bambino uruguaiano di 10 anni ci racconta cosa intende per una vita ecosostenibile e come vivrebbe per un mondo migliore!

Un esempio da seguire in tutto il mondo è il ragazzino sudamericano di 10 anni che a luglio 2014 ha vinto un concorso mondiale sulla vita sostenibile che gli ha dato la possibilità di andare a Londra in Inghilterra.

Ismael Costa del Uruguay è stato l’unico finalista sudamericano del concorso di un tema scritto sull’ecologia che si è svolto in Inghilterra. Nella sua categoria, gruppo di scuola elementare, ha ricevuto il primo premio a livello internazionale. Il ragazzo proviene dalla scuola di Colegio Saint George di Montevideo ed è stato uno dei più di mille ragazzini a mandare un tema scritto in Inghilterra con titolo: Cosa significa una vita sostenibile per me?
L’organizzazione britannica The Living Rainforest  aveva proposto quest’argomento per comprendere la vita sostenibile ed ha poi scelto Ismael come unico finalista sudamericano. Al concorso avevano partecipato bambini provenienti da 19 paesi. Il suo lavoro in inglese racconta come festeggerebbe il compleanno di suo figlio o la figlia in modo sostenibile.
In seguito la lettera di Ismael tradotta dall’inglese; l’originale lo trovate nel seguente link:

Cosa significa una vita sostenibile per me?

“Il mio nome è Ismael. Sono un bambino di 9 anni dell’Uruguay e ne farò 10 il prossimo 3 di febbraio. Permettetemi di spiegarvi cosa significa per me sostenibilità raccontandovi come festeggerò un giorno il 10. compleanno di mio o di mia figlia. Prima di tutto, tutti gli amici di mio figlio arriveranno in bicicletta o con un trasporto pubblico pulito. Immagino che in futuro le città avranno ciclabili ovunque. Andare in bicicletta fa bene per molte ragioni: è sano e fa bene per sviluppare delle gambe forti, non inquina l’ambiente, e inoltre è molto bello e divertente!

Tutti i regali saranno impacchettati con carta da regalo riciclata. Nessuno porterà un arma per giocare, perché le armi non sono giocattoli, e non hanno niente a che vedere con la sostenibilità! I libri stampati in carta riciclata saranno i benvenuti, come anche quelli elettronici. La festa si terrà in un edificio sostenibile. Con “edificio sostenibile” mi riferisco ad uno che faccia uso responsabile dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti.

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Il sistema energetico dell’edificio si baserà su pannelli solari e molino di vento. Il sistema di illuminazione sarebbe efficiente, dato che le luci saranno accese solo quando necessario. Sò che l’elettricità costa molto di più di notte, perché tutti sono in casa ed usano gli apparecchi elettronici, quindi la festa si celebrerebbe alla luce del giorno.

L’utilizzo dell’acqua anche è un argomento importante per rendere la festa sostenibile. Dobbiamo risparmiare acqua perché è un bene che scarseggia. Non possiamo vivere senz’acqua. Abbiamo bisogno dell’acqua per bere, pulire l’edificio, innaffiare le piante, per i bagni e lavare le stoviglie. L’edificio avrà un sistema per riciclare l’acqua, in modo che quando piova le piante vengano innaffiate con acqua riciclata. La stessa acqua verrà anche usata per pulire l’edificio ed i bagni!

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L’immondizia prodotta durante la festa saranno selezionati in organici, plastica, vetro, pile, lattine e carta. I rifiuti organici saranno riciclati con lo scopo di fare composto. Dobbiamo imparare come produrre meno immondizia.

La torta sarà fatta con ingredienti ottenuti dall’agricoltura sostenibile e cucinata in un forno che funziona con energia solare.

So che un giorno il sole non brillerà più. Quando arriverà quel momento, spero che abbiamo imparato a vivere su altri pianeti in modo sostenibile, in modo che il mio bis, bis, bis, bis, bis, bis, bis, bis nipote possa celebrare una piacevole festa di compleanno.”

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¿Una vida sustentable es possible?

Un niño uruguayo de 10 años nos cuenta lo que el comprende para una vida sustentable y como vivirá para un mundo mejor!

Un ejemplo para todo el mundo es el niño sudamericano de 10 años que en julio 2014 gana un concurso mundial sobre la vida sustentable que le ofreció la posibilidad de ir a Londres, Inglaterra.

Ismael Costa de Uruguay es el unico finalista sudamericano del concurso de ensayos sobre la ecologia realizado en Inglaterra.
El niño fue el ganador a nivel mundial en la categoría Grupo de Edad Primaria. Ismael es alumno de la escuela Colegio Saint George de Montevideo y fue uno de los miles de niños que enviaron un ensayo para Inglaterra con el titulo: ¿Qué es una vida sustentable para mí?

La organización británica The Living Rainforest  propuso el tema para entender la vida sustentable y la mismo eligio a Ismael Costa como único finalista de Sudamerica. En el concurso habían participado niños de 19 países. Su ensayo en inglés cuenta como festejara el cumpleaños número 10 de su hijo o hija en manera sustentable.
Sigue el ensayo traducido desde el inglés y publicado en la siguiente pagina:

http://lapalomahoy.uy/movil/nota.php?ID=1385

“Mi nombre es Ismael. Soy un niño de 9 años de Uruguay y cumpliré 10 años el próximo 3 de febrero.
Permítanme explicarles a qué me refiero con sustentabilidad describiendo cómo algún día festejaré el cumpleaños número 10 de mi hijo/hija.
Primero, todos los amigos de mi niño llegarán en bicicleta o en un transporte público limpio. Imagino que en el futuro las ciudades tendrán sendas para bicicleta en todas partes. Andar en bici es bueno por muchas razones: es saludable y bueno para desarrollar piernas fuertes, no contamina el ambiente, ¡y es muy bonito y divertido!

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Todos los regalos estarán envueltos en papel reciclado. Y nadie traerá un arma de juguete, porque las armas nos son juguetes, ¡y porque no tienen nada que ver con la sustentabilidad! Libros impresos en papel reciclado serán muy bienvenidos, al igual que los libros electrónicos.
La fiesta será celebrada en un edificio sustentable. Por “edificio sustentable” me refiero a uno que haga un uso responsable de la energía, el agua y los deshechos.
El sistema de energía del edificio estaría basado en paneles solares y molinos de viento. El sistema de iluminación sería eficiente, por lo que las luces serían encendidas solo cuando fuera necesario. Sé que la electricidad cuesta mucho más durante la noche, porque todos están en casa usando sus aparatos electrónicos, así que la fiesta sería celebrada a la luz del día.
El manejo del agua también es un gran tema para que la fiesta sea sustentable. Debemos ahorrar agua porque es un recurso escaso. No podemos vivir sin agua. Necesitamos agua para tomar, limpiar el edificio, regar las plantas, para los baños y lavar la vajilla. El edificio tendría un sistema para reciclar agua, para que cuando lloviera las plantas fueran regadas con agua reciclada. ¡Esta agua también sería usada para limpiar el edificio y los baños!

 

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Los desperdicios producidos durante la fiesta serían clasificados en orgánicos, plástico, vidrio, pilas, latas y papel. Los desechos orgánicos serían reciclados con el fin de producir abono. Debemos aprender cómo producir menos basura.
La torta estaría hecha con ingredientes obtenidos a partir de agricultura sostenible y horneada en un horno de energía solar.
Sé que algún día el sol dejará de brillar. Cuando este momento llegue, espero que ya hayamos aprendido a vivir en otros planetas de manera sustentable, para que mi tatara tatara tatara tatara tatara tatara tatara tatara nieto también pueda tener una agradable fiesta de cumpleaños”.

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Colonia del Sacramento

Colonia del Sacramento la più antica città uruguaiana

Colonia è la città più vecchia dello Stato e capitale del departamento di Colonia. Situata al sud-occidente è attraversata dal Rio de la Plata che separa la capitale argentina Buenos Aires dall’Uruguay.

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Foto di Hèctor Rodriguez Cacheiro

Nel 1680 fu fondata dai portoghesi in seguito venne reclamata dagli spagnoli che avevano fondato colonie sulla sponda opposta a Buenos Aires. La colonia passò diverse volte tra le due corone per poi restare sotto il controllo spagnolo. Colonia passò al Portogallo quando nel 1816 l’intero Uruguay venne assegnata a Rio de Janeiro. Allora furono gli indigeni Guarani a lottare contro i portoghesi nel 1742, a quei tempi già conosciuta come Colonia del Sacramento. Nel 1828 l’Uruguay finalmente ottenne l’ indipendenza dal Brasile, dopo la guerra tra Brasile ed Argentina.

Oggi la città è più grande e si è stesa verso est. La parte originale mantiene lo stile irregolare tipico del tempo, costruito dai portoghesi. Questa parte è in contrasto con lo stile dei nuovi quartieri costruiti dagli spagnoli.

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Foto di Hèctor Rodriguez Cacheiro

Nel 1995 il centro storico di Colonia del Sacramento è stato inserito dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità, grazie alle sue strade acciottolate e ai diversi edifici dell’epoca coloniale.

Da non perdere sono i splendidi tramonti che la città offre con una vista in lontananza delle luci di Buenos Aires dall’altra parte del Rio de la Plata. Dal molo si possono vedere i traghetti che in meno di un ora portano in Argentina.

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Tramonto foto di Hèctor Rodriguez Cacheiro

L’antica Puerta de Campo è l’accesso nel cuore coloniale, lì vicino dalla Plaza Mayor 25 de Mayo inizia la più bella strada antica Calle de los Suspiros. Qui si osserva l’acciottolato grezzo e le basse case coloniali uniche in Uruguay.

Inoltre anche la chiesa più antica del paese la Iglesia Matriz si trova proprio in questa città. Vicino al faro vediamo i resti del Convento de San Francisco Xavier con i muri più vecchi dell’Uruguay.

Segno caratteristico dei colonizzatori portoghesi sono gli azulejos (piastrelle di ceramica smaltate) sulle facciate delle case, il cui colore è prevalentemente azzurro. A chi interessa può visitare il Museo del Azulejo che si trova in un edificio del 17 esimo secolo, inoltre il Museo Indigena, Teatro Bastion del Carmen, Puerto Viejo ed il Faro.

 

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Colonia del Sacramento la ciudad más antigua del Uruguay

Colonia es la ciudad más antigua del Uruguay y es la capital del departamento de Colonia. La ciudad está ubicada al suroeste del país y el Rio de la Plata cruza y separa la ciudad desde Buenos Aires, Argentina.
En el 1680 fue colonizada por los portugueses y pasa varias veces de ellos a los españoles, que tenían colonias en la parte opuesta del río en Argentina. En el 1816 Colonia pasa a Portugal cuando el entero Uruguay estaba en manos de Rio de Janeiro. Entonces eran los indigenas Guaranì que lucharon contra los portugueses el 1742, cuando la ciudad se conocía ya con el nombre de Colonia del Sacramento. En el año 1828, después de la guerra de Brasil con Argentina, el Uruguay obtiene por fin la independencia de Brasil.

 

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Foto di Hèctor Rodriguez Cacheiro

 

Hoy Colonia ha crecido hacia este, pero la parte original mantiene su estilo irregular típico de sus tiempos cuando fue construida por los portugueses. Esta parte está en contraste con el estilo mas nuevo de los barrios españoles.
En el 1995 el centro histórico de Colonia del Sacramento con sus calles y edificios antiguos fue declarado Patrimonio Mundial por la UNESCO.

La ciudad ofrece unos atardeceres maravillosos con vista sobre el Rio de la Plata y las luces de Buenos Aires desde lejos. Desde el puerto se ven también los barcos que cruzan en menos de una hora de y para Argentina.

 

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Atardecer de Hèctor Rodriguez Cacheiro

 

La antigua Puerta de Campo es el acceso hacia el corazón colonial, ahí cerca en la Plaza Mayor 25 de Mayo empieza la calle más bonita y antigua la Calle de los Suspiros. Las calles típicas empedradas y las casas coloniales bajas son únicas en Uruguay.

La iglesia más antigua del país es la Iglesia Matriz de Colonia. Cerca del faro se encuentran los restos del convento de San Francisco Xavier con las murallas mas antiguas de Uruguay. Podemos observar los típicos azulejos (portugueses) en las fachadas de las casas coloniales, el color que prevale es el azul. Otros sitios de intereses son el Museo del Azulejo que esta en el edificio del siglo 17, el Museo Indigena, Teatro Bastion del Carmen, Puerto Viejo y el Faro.

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Foto de Hèctor Rodriguez Cacheiro
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Foto de Hèctor Rodriguez Cacheiro

Después de casi 200 años el Barrio Histórico de Colonia del Sacramento era “ruina, destrucción y abandono”, como se menciona en el trabajo de investigación “De prostituta a señora.” (es.wikipedia.org)

La historia reciente de Colonia del Sacramento”. Era “un sitio olvidado y el último lugar que alguien elegiría para vivir”. Por las noches, “los dueños de sus calles (…) eran las prostitutas y sus clientes”. Durante el día, se dejaban ver quienes sobrevivían entre sus ruinas.

Autor: Diego Blixen. Publicado: Ediciones del Caballo Perdido. 2005.

Lunfardo e tango

Lunfardo…sicuramente molti non hanno mai sentito questa parola, cosa significa e da dove viene?

Il lunfardo è un gergo spagnolo che viene utilizzato nelle città sudamericane di Buenos Aires e Montevideo. Detta colloquialmente anche “lunfa”, il suo uso è frequente soprattutto nelle canzoni di ballo tipico come il tango.

Il lunfardo non proviene dalle carceri come sono molti a credere, bensì da un personaggio tipico di Buenos Aires che viveva tra il 1800 ed il 1900, il “compadrito”, un donnaiolo, seduttore arrogante che usava il vocabolario degli immigranti, soprattutto italiani, per arricchire la propria parlata. Il lunfardo si utilizzava allora e si continua a utilizzare in un settore sociale determinato.

Nel lunfardo è molto frequente anche invertire l’ordine delle sillabe di una sola parola, che si chiama “vesre”, cioè l’inverso di “revès”, “il contrario” in spagnolo. Nei termini del tango per esempio troviamo “gotàn”, “amigo” è “gomìa”. Ma ce ne sono molti altri…

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Immigrati italiani arrivati in Uruguay e Argentina a fine del 19 secolo

Il lunfardo che origini ha? Ci si chiede se abbia origini lombarde oppure genovesi. Secondo alcune ricerche la parola dovrebbe derivare dalla parola lombardo. Questo non è riferito tanto alla regione della Lombardia ma più al fatto che il termine “lombard” (nei dizionari spagnoli e francesi del’800) significava ladri o usurai. I lombardi a quei tempi erano prestatori di denaro, richiedevano interessi molto alti e si dedicavano a attività finanziarie in generale.

Il lessico del lunfardo proviene in parte dalle lingue europee che hanno influenzato lo spagnolo in Argentina e in Uruguay. L’italiano ed i suoi dialetti di tutti gli immigranti della penisola (pidgin italo-spagnolo) ed inizialmente anche la lingua francese, poi anche l’inglese, il portoghese, il gallego e alcune lingue indigene come il guaranì e il quechua.

I genovesi hanno avuto un influenza rilevante nel lunfardo, questi si concentravano nel porto de La Boca (quartiere argentino). Alla fine del 19 esimo secolo gli abitanti di questo quartiere parlavano il genovese. Alcuni bambini nati in Argentina in quei tempi addirittura lo spagnolo lo parlavano come seconda lingua o lo ignoravano.

Concept - two butterflies with Italian and Croatian flags flying
Moltissime parole del lunfardo oggi hanno cambiato forma o significato rispetto alla lingua originale. Tante parole sono parole provenienti dal castellano, che in Spagna sono considerate parole “arcaiche” ed in disuso oppure che sono cambiate a livello semantico.
Il tango, inventato da Carlos Gardel, rappresenta le espressioni più alte di questa cultura. Questo famoso ballo lanciato in Argentina fu composto dai discendenti degli immigranti in varie forme, e ne derivano sfumature linguistiche diverse, dal linguaggio popolare al lunfardo a quello colto. Si conobbe il tango “colto” dei saloni ed il tango “con cattiva fama” che si convertì in leggenda nera, cioè divenne la musica dei malviventi i “compadritos”. Troviamo anche poesie e versi in prosa e balli con coreografie diverse.

 

Parole interessanti e molto usate provenienti dagli immigrati:

laburo, lavoro dai dialetti italiani
pibe, ragazzo e apprendista dal genovese
capo, jefe in spagnolo
chau, dall’italiano ciao

Alcuni link per sapere di più sulle parole:

https://es.wiktionary.org/wiki/Apéndice:Glosario_del_lunfardo
http://inciclopedia.wikia.com/wiki/Anexo:Palabras_del_LunfardoLunfar

 

El lunfardo y el tango

?No todos sabrá el significado de esta palabra y de donde viene? Vamos a descubrirlo…

El lunfardo es una jerga española  en uso en las ciudades sudamericanas como Buenos Aires y Montevideo. Llamada también “lunfa”, se utiliza sobretodo en canciones de baile típico como el tango.

El lunfardo no nace en la càrcel como muchos suelen pensar, sino viene desde un personaje típico de Buenos Aires que vivía entre 1800 y 1900, llamado “compadrito”, un mujeriego, seductor arrogante que hablaba como los inmigrantes , sobretodo los italianos, para enriquecer su vocabulario. El lunfardo se hablaba entonces y  sigue siendo utilizado en un sector social determinado. Es muy frecuente invertir el orden de las sílabas de una sola palabra, que se llama “vesre”, o sea el revés de “revés” en español. En el tango por ejemplo encontramos las palabras “gotàn”, “amigo” es “gomìa”. Pero hay muchas palabras más…

?Que origen tiene el lunfardo?

Se piensa que tiene orígenes de la règion italiana Lombardia o de Genova. Según unos estudios la palabra tendría que venir de la palabra “lombardo”. Pero eso no se refiere a la règion italiana sino al hecho que la palabra “lombard”(en los diccionarios españoles y franceses del ‘800) significaba ladrones o “usureros”. Los lombardos en estos tiempos prestaban dinero y pedían intereses muy altos y se dedicaban a actividades financieras en general.

country-data.com gauchos
 imagen gauchos  desde country-data.com

El léxico del lunfardo proviene en parte de los idiomas europeos que han influenciado el español en Argentina y en Uruguay. El italiano y sus dialectos de todos los inmigrantes de la península (pidgin italo-español) y en principio también el francés, después el inglés, el portugués, el gallego y algunos idiomas indigenas como el guaranì y el quechua.

Los genoveses tuvieron un influencia muy importante en el lunfardo, y se encontraban sobretodo en el puerto de La Boca en Argentina. Al final del siglo 19 los habitantes de este barrio hablaban el genovés. Algunos niños nacidos en Argentina en estos tiempos no hablaban español o solo como segundo idioma.

Hoy muchísimas palabras del lunfardo han cambiado forma o significado desde sus orígenes. Muchas palabras son palabras que derivan desde el castellano y que en España son hoy palabras antiguas que no se usan o que han cambiado a nivel semántico.

 

elcofredemusa.blogspot
tango desde elcofredemedusa.blogspot

 

El tango inventado por el cantante de origen francés Carlos Gardel representa las expresiones más altas de esta cultura. El famoso baile que nació en Argentina fue compuesto por inmigrantes en varias formas, y nacen niveles lingüísticos diferentes, desde el lenguaje popular al lunfardo hasta al lenguaje culto. Se conocía el tango “culto”de los salones de familia y el tango “con mala fama” que se convertìo en leyenda negra y se volvió la música de los delincuentes los “compadritos”. Existen también poesías y versos en prosa y bailes con coreografías distintas.

Palabras interesantes y usadas que provienen de los inmigrantes italianos:

laburo, lavoro en italiano, trabajo
pibe, ragazzo en genovès – muchacho
capo, jefe
chau, desde el italiano ciao

 

La prima scuola ecosostenibile dell’America Latina

2016: Si è inaugurata proprio in Uruguay la prima scuola pubblica ecosostenibile dell’America Latina.

 

In un paese chiamato Jaureguiberry, a 80 km dalla capitale Montevideo nel dipartimento Canelones. Dopo un mese e mezzo di lavori edili intensi con materiali riciclati secondo il progetto “Scuola ecologica” dell’architetto americano Michael Reynolds, si è aperta la scuola a marzo del 2016!

 

escuela entera

L’iniziativa che si basa sul metodo Earthship Biotecture  è stata creata da Michael Reynolds che è conosciuto a livello internazionale come “guerriero ecologico” “eco warrior”. Reynolds si dedica da oltre 45 anni alla costruzione di abitazioni e case auto- sostenibili.
Earthship Biotecture è un organizzazione che si dedica a costruire case ecologiche in diversi paesi del mondo, come Sierra Leone, Haiti, Scozia, Olanda ed Argentina.

La scuola di Jaureguiberry è stata costruita con materiali riciclabili come pneumatici, latine, vetro, bottiglie di plastica e anche legna e mobili vecchi. Volontari e architetti di diversi paesi hanno collaborato per costruire questo edificio per il quale si sono utilizzati: 2000 pneumatici, 5000 bottiglie di vetro, 2000 m2 di cartone e 8000 lattine di aluminio. Inoltre sono stati usati anche elementi edili tradizionali ed oggetti in disuso.

La scuola riceve energia grazie a pannelli fotovoltaici e mulini di vento; è possibile anche produrre energia elettrica, riscaldamento, acqua e alimenti organici.

escuela botella

Il centro educativo fungerà da scuola rurale e ha accolto i primi 100 alunni della zona il 28 marzo 2016! E’ stato possibile realizzare questo progetto grazie a oltre 200 ditte ed istituzioni del paese sudamericano per la costruzione e anche grazie ai volontari provenienti da 30 paesi che in solo sette settimane hanno reso possibile realizzare un sogno!

La costruzione è stata adattata all’ambiente circostante, si sfruttano al massimo le ore di luce solare e si garantisce una temperatura piacevole durante tutto l’anno scolastico. Ogni anno 100 bambini cresceranno insieme con la natura e rispettando l’ambiente.

Con questo progetto si spera di sensibilizzare le persone usare materiale riciclato (como pneumatici vecchi) e che il sistema di lavoro venga applicato anche ad altri progetti edili in futuro. Natura e rispetto per l’ambiente in cui viviamo sono le parole chiavi di questo progetto di Reynolds!

Perché si è scelto Jaureguiberry per la costruzione di questa scuola?

Il comune di Canelones ha ceduto questo terreno ed insieme alla ANEP (amministrazione nazionale della educazione pubblica) si è deciso di costruirla qui. Le spese della costruzione sono state coperte con offerte.

Alla fine dell’articolo si trovano due video sulla scuola.

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La primera Escuela Sustentable de Latinoamérica 2016

 

En Jaureguiberry, a 80 km de Montevideo en el departamento de Canelones de Uruguay, se ha inaugurado la primera escuela pública sustentable de América Latina! Después de mes y medio de construcción a base de materiales reciclados según un proyecto de “Escuela Sustentable” de Michael Reynolds ya esta lista!

 

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La iniciativa enmarcada en el método de construcción Earthship Biotecture fue creado por Micheal Reynolds  conocido a nivel internacional como el “Eco warrior” o “guerrero de la ecología”.
El diseño de la bio – construcción es obra del arquitecto Reynolds de Estados Unidos, quién desde hace 45 años se dedica a la construcción de viviendas autosustentables.

Earthship Biotecture es una organización que se dedica a construir viviendas autosustentables en varios países como en Sierra Leona, Haití, Escocia, Holanda y Argentina.

La escuela de Jaureguiberry fue construida con materiales reciclajes como neumáticos, latas, vidrios, cristales, botellas de plástico y también madera y muebles viejos. Se empezó en febrero 2016 con la construcción de este edificio donde se utilizaron 2000 neumáticos, 5000 botellas de vidrio, 2000 m cuadrados de cartón y 8000 latas de aluminio. Se utilizan también elementos tradicionales de la construcción juntos a los objetos en desuso.
La escuela recibe energía por paneles fotovoltaicos y molinos de viento; se puede también generar energía eléctrica, calefacción, agua y alimentos orgánicos.

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El centro educativo tendrá la función de escuela rural y recibió a los primeros 100 alumnos este 28 de marzo 2016. El proyecto ha sido posible gracias el apoyo de más de 200 empresas e instituciones del paìs de Sudamerica para la construcción y también de los voluntarios de 30 países que en siete semanas han realizado el edificio.

La planta de la escuela esta adaptada con el entorno, se aprovecha las horas de luz solar al máximo y se garantizará una temperatura agradable todo el año para los alumnos. Cada año 100 niños crecerán a través de un vínculo directo con la naturaleza y el medioambiente. Se espera que con esta construcción se aprenda a utilizar los materiales reciclados (como neumáticos viejos) y que el sistema de trabajo podrá ser aplicado a otras construcciones en futuro. Naturaleza y el respeto para el medioambiente son las palabras clave de este proyecto.

?Porque se eligió Jaureguiberry para construir esta escuela ecosustentable?

Aquí hay un terreno cedido por la Intendencia de Canelones y se eligió con ANEP (Administración Nacional de Educación Pública). El costo de la edificación se cubre con donaciones.

Videos:

Video  1

Video  2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Yemayà

Yemayà la regina delle acque, la Dea del mare

Questa divinità nasce dal popolo africano degli yoruba (Nigeria, Benin, Ghana, Camerun, Congo e Togo) ed è la madre di tutti gli orisha che sono le semidivinità. Essa è anche la regina dal mare e viene invocata per protezione, soprattutto per le donne in gravidanza, ma anche per purificazione o aiuto in generale. Si chiede la manifestazione nel suo aspetto materno, perché esiste anche un altro aspetto di Yemayà che è simboleggiato dal mare in tempesta.

Esistono diverse versioni del nome come per esempio: Yemayà, Imanja, Jemanja, Yemaya e molte altre. La tradizione crede che questa Dea sia nata dalla spuma del mare, la figura è come quella della “Grande Madre” (Dea della famiglia, dell’amore e della fertilità) di diverse tradizioni e ha insegnato l’amore a tutti gli orishas.

Questa divinità del mare arriva in Sudamerica dall’Africa insieme agli schiavi africani. Durante l’epoca della evangelizzazione degli schiavi africani, l’immagine originale della Dea (pelle più scura) venne convertita con il tempo in una Dea quasi cattolica a Mariana di pelle bianca ed un vestito azzurro lungo simile alla Stella Maris, Madonna dei Naviganti. Divenne così anche dea dei pescatori e delle imbarcazioni.
In questo modo gli schiavi hanno potuto continuare a praticare la loro religione, mascherando la loro sotto vesti cristiane, dando origine ad una festa religiosa unica.

Oggi questo culto viene praticato ancora in Brasile, Haiti, Cuba e Uruguay, cioè in tutti i paesi dove sono stati trasportati gli schiavi provenienti del golfo di Guinea.

yamanja festival
immagine da http://www.animez.info

 

Il 2 febbraio di ogni anno si festeggia la Iemanja a Montevideo e non solo…un po’ in tutto l’Uruguay. I fedeli arrivano già presto sulla spiaggia per lasciare le loro offerte, ma arrivano durante tutto la giornata. I rituali si celebrano sulla spiaggia Ramirez a Montevideo, dove la sera quando tramonta il sole affluiscono più persone. Qui le persone partecipano ai riti Umbandisti, ed è possibile comprare candele blu, garofani bianchi, barchette, fiori o altro da donare al mare, o meglio alla Dea del mare.

La statua di Yemayà è ricoperta di vesti blu e bianchi, fiori e circondata da candele.
Gli abiti da cerimonia degli Umbandisti sono bianco per gli iniziati nuovi, gonne lunghe per le donne e colori vistosi per i fedeli d’alto rango.

Le figure della  Mãe (madre in brasiliano) e il Pai (padre in brasiliano) che indossano i colori più forti guidano il rito. Inoltre intorno si suonano i tamburi a ritmo di candombe e canzoni. L’atmosfera decisamente mistica è resa ancora più tale con i sacrifici di piccoli animali, gesti sciamani, gioielli, profumi e le angurie che vengono utilizzate come barchette per i doni che vengono abbandonati al mare. Impossibile non farsi travolgere dalla curiosità… in questa cerimonia c’è tanto fascino e anche storia e cultura nascosta. Troviamo un po’ di Africa nascosta nella religione cattolica che si festeggia in Sudamerica.

Carioca Beaches
© Dario De Dominicis/LUZphoto

 

Yemayà, la Reina del Mar y de las aguas

Esta Diosa nace de un grupo etno-lingüístico de Africa (Nigeria, Benin, Togo) llamado yoruba  y es la madre de todas los orishas (semidioses).

Yemayá es el océano, la esencia de la maternidad y protectora de los recién nacidos, ella es la madre protectora. La diosa del Mar que se llama para pedir protección en su aspecto materno, porque existe también otro que es lo de la mar con temporal. Hay diferentes versiones de su nombre como: Yemayà, Imanja, Jemanja, Yemaya y muchos mas. La tradición cree que la diosa nació desde la espuma del mar, la “grande madre” (diosa de la familia, del amor y de la fertilidad) de distintas tradiciones y elle enserio también el amor a las orishas.
En Cuba es La Virgen de Regla y en Venezuela es La Virgen del Valle.

Yemayà la diosa del mar llega a Sudamerica desde Africa juntos a los esclavos. Durante la época de la evangelización de los esclavos africanos la imagen original de la diosa con piel más oscura fue convertida poco a poco en una diosa casi católica, Mariana de piel blanca con un vestido azul largo parecido a lo de Estrella Maris, la Madonna de los navegantes. De esta manera ella se volvió también diosa de los pescadores y de las embarcaciones. Los esclavos así pudieron seguir practicando la religión de ellos, escondiéndose detrás de la religión católica. Ellos dieron origen a esta fiesta religiosa única de la Yemayà.

Hoy este culto se celebra todavía en Brasil, Haiti, Cuba y Uruguay, o sea en muchas playas del paìs donde llegaron los esclavos desde el golfo de Guinea.

Cada 2 de febrero se celebra la Yemayà en Montevideo y un poco en todo Uruguay. Los creyentes llegan temprano y durante todo el día a la playa para dejar ofrendas al mar para la diosa. Los rituales se celebran en la playa Ramirez en Montevideo, donde la tarde con el atardecer la playa se llena. Aquí la gente participa a los rituales umbandistas y se pueden comprar velas azules, claveles blancos, barquitos, flores y mas ofrendas para el mar para rendir homenaje a la Reina del Mar. La celebración religiosa se transformó en una festividad popular que integra a la diversidad.

Yemanyà
http://www.gagdaily.com

La estatua de la divinidad está decorada con vestidos azules y blancos, flores y rodeada por velas. Los vestidos de la ceremonia de los umbandistas son blancos para los nuevos, faldas largas para las mujeres y colores vivos para los fieles de alto rango.
Las figuras de la  mãe y del pai visten con colores vivos y guían los rituales. Alrededor tocan los tambores a ritmo de candombe y se cantan canciones. La atmósfera es muy mística, aquí se encuentran sacrificios de pequeños animales, gestos chamanicos, joyas, perfumes y sandias que se utilizan para formar barcos con ofrendas para abandonar al mar.

Es imposible quedar indiferente …esta ceremonia es religiosa, pero también lleva mucha cultura e historia escondida. Cada año el 2 de febrero cien mil de personas llegan a las playas entre fieles, curiosos y turistas para participar al festival de Yemanyà, la diosa africana llegada a Sudamerica!